Francis Roth OSA
"CARDINAL RICHARD ANNIBALDI FIRST PROTECTOR OF THE AUGUSTINIAN ORDER"(Augustiniana, II - 1952 / III - 1953)
1952-1953
La famiglia di Riccardo
Gli Annibaldi, considerati discendenti di Annibale[i], appartenevano ad un potente casato, con grandi proprietà nel Lazio, ma, in realtà, la famiglia risaliva al Conte Annaldus o Anwaldus ed era, come i Conti e la casata di Ceccano, di origine germanica[ii]. Le fondamenta della loro futura grandezza furono poste attorno al 1090, quando Annibale Annibaldi sposò una delle figlie di Agapio, Conte di Tuscolo, che ricevette come dote Rocca Priora (Arx Perjura), Monte Porzio (Mons Porculi) e Molara[iii]. La famiglia, tuttavia, divenne politicamente influente solo dopo che Annibaldo Senior sposò la sorella del Papa Innocenzo III e ricoprì la carica di senatore in Roma nel 1221 e, dopo la sua rielezione nel 1231, introdusse un tipo di inquisizione laica contro gli eretici che operò fino al 1336[iv]. Annibaldo Senior fu probabilmente il padre del nostro cardinale e il primo di una lunga discendenza di senatori della casa degli Annibaldi che governarono Roma durante il XIII secolo. Alla fine di questo periodo la famiglia si divise in molti rami, e per distinguere un ramo dall'altro aggiunsero al nome di famiglia quello del luogo dove vivevano oppure il nome di uno dei loro possedimenti[v]. Così gli Annibaldi a Roma furono dapprima conosciuti come gli Annibaldi de Urbe, ma a metà del XIII secolo un ramo si fece chiamare Annibaldi de Militiis, dalla Torre delle Milizie che divenne la loro roccaforte. Gli altri furono conosciuti come gli Annibaldi de Coliseo dopo che essi lo ebbero preso ai Frangipani[vi]. Il Cardinale Riccardo è spesso soprannominato "de Molaria" dall'antica residenza della sua famiglia, una rinomata fortezza che si trovava vicino a Frascati e che dominava la vallata che divide le montagne Latine[vii]. Non è possibile stabilire se questo soprannome gli fosse stato dato perché nacque là oppure perché anni dopo egli divenne l'unico possessore del castello. Con molta probabilità, egli ebbe tre fratelli: Mattia, Annibaldo e Pietro de Urbe; tra questi la famiglia di Mattia fu la più importante. Il figlio di Mattia, Riccardello, fu un impetuoso Ghibellino e causò molti guai al papato. Adriano, un altro figlio di Mattia, fu nominato Arcivescovo[viii] e una figlia, Golizia, sposò Fortebraccio Orsini e nel 1263 fece porre un monumento nella chiesa agostiniana di Santa Maria del Popolo a Roma[ix]. Oltre a queste notizie, non abbiamo nessun’altra conoscenza della vita di Riccardo prima che divenisse Cardinale, ad eccezione di un documento papale che lo chiama canonico di San Pietro[x].
[i]E. BATZER, Zur Kenntnis der Formelsammlung des Riccardo von Pofi, Heildelberg 1919, 133: “describit enim ystoriografforum antiquitas venisse de Cartagine ad Italie partes Annibalem, de cuiusvos Annibaldenses linea sanguinis desendistis”; così PETRARCA, Epistolae II, 12 (Basel 1581, p. 98): Paulo Hannibalensi Senatori/Nota loquor, fuerit potius tibi sanguinis auctris/ Scipiadum divina domus, nova nomina sumens/ Hostibus a domitis, Afroque ex more subactus/ Hannibal haec domui dederit cognomina vestrae.
[ii] F. GREGOROVIUS, History of the city of Rome in the Middle Ages (trad. da A. Hamilton, London, 1897), V, 158.
[iii] T. TOMASETTI, Topografia della Campagna Romana, Archivio, XLVI (1923), 260.
[iv] T. AMAYDEN, La storia delle famiglie Romane (2. ed., C. A. Bertini, Roma, 1914) 61; cfr. A. SALIMEI, Senatori e statuti di Roma nel Medioevo (Roma, 1935), 66. Per ciò che riguarda l’inquisizione: E. RE, Statuti della città di Roma, 1 (Rome, 1880), 2,3.
[v] F. SAVIO, Gli Anibaldi di Roma nel secolo XIII, Studi e documenti di storia e diritto, XVII (1896), 355-363. Altri rami furono gli Annibaldi di Monte Compatri, di Zancato, di Cave, ecc.
[vi] Sia il Colosseo che la Torre delle Milizie erano di fronte alle porte e alle strade che portavano ai possedimenti degli Annibaldi in Campagna e Maritima. Gli Annibaldi costrinsero Enrico e Giacomo Frangipani a cedere metà del Colosseo e vi riuscirono perchè erano alleati di Federico II, ma Papa Innocenzo IV il 16 marzo 1244 revocò l’accordo col pretesto che i Frangipani avevano ricevuto il Colosseo come feudo papale. Dieci anni dopo, comunque, gli Annibaldi erano in possesso di tutto il Colosseo: A. THEINER, Codex diplomaticus dominii temporalis S. Sedis, I, (Roma, 1861), 118. La Torre delle Milizie era una postazione militare sul punto più alto del Quirinale e dominava tutti gli edifici della Città Eterna. Nel 1301 Papa Bonifacio VIII costrinse gli Annibaldi a venderla alla sua famiglia, i Gaetani, perchè era troppo vicina alla torre dei Colonna, suoi avversari. Dal momento della sua acquisizione, i Gaetani così come gli Annibaldi usarono il titolo di “dominus de militiis” oppure “militarum”: G. GAETANI, Domus Caietana (Val di Pesa, 1927,) I, 1, p. 144. A. DE BOUARD, Le règime politique et les insitutions de Rome au moyen-âge (Paris, 1920), 85, 164.
[vii] G. & F. TOMASETTI, La campagna Romana, antica, medioevale, e moderna (Roma, 1926), IV, 515-528
[viii] Archivio XLVII (1924), 140.
[ix] AMAYDEN, Famiglie Romane, 61.
[x] “Ex libro primo anni XI Regesti Gregorii Noni fol. 488 canonicus erat Sancti Petri”: GRIMALDI, Catalogus omnium presbiterorum sanctae Vaticanae Basilicae, Ms. H. 1, Archivio Capitolare S. Pietro. Il testo fu gentilmente trascritto dal Rev. Reinhold Schraml, OESA, Roma. Non sono riuscito a trovare questo passo in Auvray.