Stanislao Bellandi OESA
Libreria Editrice Fiorentina, Firenze
VII
Un voto
Nel 1930 tutto il mondo cattolico celebrerà solennemente il XV centenario dalla morte di S. Agostino. Sarà certamente un avvenimento che desterà il più grande interesse. Non passerà inosservato per nessuno. Frequenti e numerose schiere di pellegrini si recheranno certo a Pavia, si porteranno in S. Pietro in Ciel d'oro per prostrarsi innanzi alle reliquie di Colui che dopo quindici secoli è ancora in grado sommo vivente ed operante.
Or bene, il voto ch'io formulo fino da ora è questo: che in questa auspicata e propizia circostanza, da ogni parte del mondo, in un'epoca determinata prima, si porti a Pavia almeno una rappresentanza di tutti gli Ordini e Congregazioni religiose, tanto maschili che femminili, che hanno adottato l'aurea Regola di S. Agostino, e tutti insieme, con a capo il Prelato supremo della Famiglia Agostiniana, prostrati innanzi al sepolcro glorioso di tanto Padre, con un sol cuore, con un'anima sola, con una sola voce intonino e cantino fino in fondo il notissimo inno: "Magne Pater Augustine".