Le vicende del Corpo di Sant'Agostino attraverso 15 secoli - suo stato attuale
Stanislao Bellandi OESA

Le vicende del Corpo di Sant'Agostino attraverso 15 secoli - suo stato attuale

Libreria Editrice Fiorentina, Firenze
III

In qual luogo preciso della Basilica furon riposte le nostre gloriose reliquie?

 

Tutta l'antica tradizione concordemente afferma che il corpo del Beato Agostino fu sistemato "in confessorio iuxta altare", nella confessione, o cripta, presso l'altare. E qui di fatto fu ritrovato nella visita ordinata dal Vescovo Rodobaldo nel 1236. "In confessione iacet corpus Beati Augustini".

Intorno all'anno 1244 Vincenzo Belluacense scrive "quod autem in praedicta ecclesia corporis eius pretiosus thesaurus reconditus sit, stupendo ac evidenti miraculo elucexit; siquidem in crypta in qua iacet puteus est qui aliquot annis in die festi superabundus totam cryptam superfluxit (17). E potremmo continuare ancora con tali testimonianze

Non ostante ciò i molteplici segni anche esterni, come lampade, ceri, ornati, etc. che individuarono il luogo preciso nel quale si trovava il corpo del S. Dottore, quando la Bolla di Giovanni XXII, nel 1331, noi potemmo entrare ad uffiziare, insieme con i Canonici Regolari di S. Agostino che già vi si trovavano fino dal 1221, S. Pietro in Ciel d'oro, a sfogo di piccole miseriole umane, s'incominciò dai Canonici a far nascere de sospetti intorno al vero preciso punto nel quale si trovava il corpo del S. Padre. Fra l'altro, s'incominciò, più o meno apertamente, a far correr la voce che in una data circostanza, per timore di una incursione di truppe francesi, il corpo del S. Dottore fosse stato tolto dal posto nel quale era stato sistemato dal Luitprando e nascosto nella cappella di S. Appiano. Anzi, per dar corpo a tale voce, a cura dei medesimi Canonici, s'incominciò ad ornare in modo speciale tale cappella.

A nulla però approdarono tali miseri espedienti. Costante rimase la tradizione nell'indicare "nella confessione" il luogo preciso nel quale si trovava il corpo del Santo Padre. "Vedemmo in Pavia, nella Chiesa di S. Agostino, sotto le volte del coro, dietro a un altare che è in una cappella di sotto la Chiesa (la cripta) la sepoltura dov'è il corpo di S. Agostino". Così gli Ambasciatori Fiorentini andati a Pavia per congratularsi con Luigi XI di Francia per la sua esaltazione al trono nel 1462 (18) .

Nel 1471 un certo Antonio Preoltoni fa un lascito di 50 monete da spendersi "in ornamentum sacri sepulcri corporis S. Augustini existentis in confessorio ipsius ecclesiae(19).

Del resto gli stessi Canonici Regolari erano ben persuasi della verità della cosa, e ne potremmo arrecare moltissime prove. Ci contentiamo di due per non dilungarci di troppo. La prima, del 1500, ce la offre Agostino Ticinese Can.co Regolare Lateranense. Scrivendo questi dei diritti dei Canonici in S. Pietro afferma: "Canonicis etiam pertinebat ornare lampadas et coelum eius in confessione, ubi sanctissimi Patris Augustini corpus iacet(20). La seconda, eloquentissima, la troviamo in una convenzione stipulata nel 1509 fra i Canonici Regolari e gli Agostiniani di S. Pietro: "Canonicis etiam pertinebat ornare lampadas et coelum eius in confessione, ubi sanctissimi convenzione stipulata nel 1509 fra i Canonici Regolari e gli Agostiniani di S. Pietro:"si contigerit aliquam expensam fieri... aut altare B. Augustini et sepulcrum eius infernis... expensae sint et debeant esse comunes (21).

Nel 1575 i nostri Padri della Provincia Portoghese destinano 2000 monete d'oro al mantenimento di 12 lampade da accendersi "coram altari inferioris sacelli ubi magni Parentis ossa condita sunt".

Di tali testimonianze indicanti in modo certo, assoluto il luogo preciso nel quale era stato riposto il corpo di S. Agostino ne potremmo portare a piacere, e ciò senza interruzione alcuna fino al 1695, anno nel quale per un caso del tutto fortuito si potè costatare de visu la veracità della tradizione.