Stanislao Bellandi OESA
Libreria Editrice Fiorentina, Firenze
II
A Pavia
Gli storici si dilungano molto nel narrarci vari episodi del trasloco del corpo del S. Padre da Cagliari a Pavia. Di tali episodi edificanti se ne fa eco anche la liturgia commemorante tale evento.
Non è nostro intento trattenersi sopra di ciò. A noi preme solo stabilire dove giunte queste a Pavia, vennero collocate. Nessun dubbio è stato avanzato intorno alla documentata tradizione che indica nella Basilica di S. Pietro in Ciel d'oro di quella città la chiesa prescelta da Luitprando alla custodia di tanto tesoro.
Paolo Diacono ricorda per la prima volta questa Basilica sotto l'anno 604 (13). Quindi di certo è più antica di questo tempo. Nel 722 Luitprando la restaurava ed abbelliva e vi fondava il monastero di S. Pietro in Ciel d'oro (14). Questo titolo di Ciel d'oroapparisce per la prima volta in questo monumento e sembra che le venisse dato per la grande magnificenza con la quale era stato decorato ed arricchito dalla pietà dello stesso Luitprando (15).
Or bene, fu proprio in questa Basilica, splendente d'oro, che venne solennemente deposto il riscattato corpo di S. Agostino. Innumeri sono le testimonianze che confermano essere state le sante reliquie riposte in questa Basilica. Basterebbe riportar qui a conferma di ciò le prove che se ne traggono dagli itinerari e dalle sillogi epigrafiche dei secoli VIII e IX (16). Valga per tutte il ricordo della celebre andata di Papa Zaccaria a Pavia avvenuta non molto dopo. Incontrato il Pontefice sulle rive del Po dai messi di Luitprando, lo condussero in S. Pietro in Ciel d'oro dove, il giorno dopo, festa del titolare, e presente il te, celebrò solenne pontificale presso la tomba del S. Dottore.