Liber vitasfratrum
Giordanio di Sassonia (di Quedlinburg) [Jordani de Saxonia]

Liber vitasfratrum

1585

Indice delle cose notabili

 

TAVOLA DELLE COSE PIU’ NOTABILI

CHE SI CONTENGONO IN TUTTA L’OPERA

 

A

Abbate Moisè perfetto nella vita cenobitica et anacoretica. Lib. 1, cap. 6.

Abbate Pasnutio perfetto nella vita cenobitica et anacoretica. Lib. 1, cap. 6.

Abandonar deve quanto possiede, chi entra all’osservanza della povertà evangelica et apostolica. Lib. 3, cap. 11.

Acqua di S. Nicola, che risanava gl’infermi della libidine. Lib. 2, cap.30.

Agatone Abbate sollecito a riconciliarsi col prossimo. Lib. 2. cap. 6.

Agatone Abbate, quello che dicesse della difficoltà di fare oratione. Lib. 2, cap. 16.

S. Agostino fu eremita cenobita. Lib. 1, cap. 7.

S. Agostino, quando cominciasse la vita cenobitica. Lib. 1, cap. 7.

S. Agostino si battizò il trentesimo anno della vita sua ne i giorni pasquali. Lib. 1, cap. 7.

S. Agostino, quanti compagni havesse et quando cominciasse ad havergli. Lib. 1, cap. 7.

S. Agostino nacque adì 13 di novembre. Lib. 1, cap. 7.

S. Agostino passando per l’Italia visitò gl’Eremiti di Toscana. Lib. 1, cap. 7.

S. Agostino, quando cominciasse a fabricar i monasterij et viver secondo la vita Apostolica, et dove. Lib. 1, cap. 7.

S. Agostino consumò il tempo tra la sua conversione e’l ritorno in Africa; in Milano, in Roma, in Ostia et in viaggio. Lib. 1, cap. 7.

S. Agostino che facesse in Roma contra i Manichei. Lib. 1, cap.7.

S. Agostino fatto Vescovo, desiderava ritirarsi alla solitudine; et perché non lo facesse. Lib. 1, cap. 7.

S. Agostino fatto Vescovo, non volle vivere senza i suoi frati. Lib. 1, cap. 7.

S. Agostino si ritirava alle volte dagli esercitij Episcopali alla contemplatione. Lib. 1, cap. 11.

S. Agostino voleva, ch’i frati del secondo monasterio meditassero in casa, et a’i bisogni uscissero per instruttione dei popoli. Lib. 1, cap. 11.

S. Agostino, dove edificasse il secondo monasterio. Lib. 1, cap. 7 et cap. 13.

S. Agostino fu trasferito in Sardegna, et quant’anni vi stette. Lib. 1, cap. 18.

S. Agostino, perché non procurasse la confermatione dell’Ordine suo dalla Sedia Apostolica. Lib. 1, cap. 19.

S. Agostino visitava et risanava miracolosamente gl’infermi. Lib. 2, cap. 11.

S. Agostino infermo a morte recitava i sette Salmi penitentiali. Lib. 2, cap.13.

S. Agostino et S. Monica rapiti insieme ad eccessi contemplativi. Lib. 2, cap.17.

S. Agostino lauda il communicarsi ogni giorno. Lib. 2, cap. 18.

S. Agostino quanto fosse acceso alla specolatione del Paradiso. Lib. 2, cap. 11.

S. Agostino, quanto habbia letto et scritto. Lib. 2, cap. 22.

Beato Agostino d’Ancona che opere scrivesse. Lib. 2, cap. 22.

S. Agostino desiderava tempo per poter lavorar manualmente. Lib. 2, cap. 25.

S. Agostino non volle habitar con la propria sorella. Lib. 2, cap. 30.

S. Agostino prima et poi che fu fatto Vescovo, non abbandonò la povertà. Lib. 3, cap. 2.

S. Agostino rinovò con la sua Regola la povertà Apostolica. Lib. 3, cap. 1.

S. Agostino, quanto modestamente vestisse et parcamente mangiasse. Lib. 4, cap. 3.

S. Agostino faceva dar da bere alla mensa il vino con un numero limitato di volte, del qual perdeva parte chi trascorreva nel parlare. Lib. 4, cap. 8.

S. Agostino, quanto fosse inimico delle detrattioni de gl’assenti. Lib. 4, cap. 8.

S. Agostino et i suoi Eremiti quanto s’astenessero da i cibi delicati. Lib. 4, cap. 9.

S. Agostino nel vestire et nel mangiare non era delicato, ne spezzato. Lib. 4, cap. 14.

Beato Agostino Novello, come vestisse. Lib. 4, cap. 14.

Beato Agostino da Terano, Generale. Lib. 2, cap. 4.

Beato Agostino da Terano mirabile nel consolar gl’afflitti. Lib. 2, cap. 5.

Beato Agostino da Terano, rinontiato il Generalato, si ritira a S. Leonardo. Lib. 2, cap. 5.

Beato Agostino da Terano, quanto fosse humile. Lib. 2, cap. 7.

Beato Agostino da Terano va da S. Barbara a S. Antonio, et di la a val di Rosia. Lib. 2, cap. 7.

Beato Agostino da Terano, come venisse nella provincia di Siena. Lib. 2, cap. 7.

Beato Agostino da Terano si chiamava Matteo al secolo. Lib. 2, cap. 7.

Beato Agostino da Terano, da Clemente della Marca Generale é condotto a Roma per penitentiero sotto Papa Nicola IV. Lib. 2, cap. 7.

Beato Agostino da Terano come fosse scoperto per letterato. Lib. 2, cap. 7.

Beato Agostino da Terano rinontia il Generalato inanzi a i tre anni. Lib. 2, cap. 7.

Beato Agostino da Terano, dopo esser stato penitentiero XXII anni, fu fatto General dell’Ordine nel capitolo di Milano. Lib. 2, cap. 7.

Beato Agostino da Terano come fosse preparato a morire. Lib. 2, cap. 13.

Beato Agostino da Terano honorato da Dio et da gl’huomini nella sua morte. Lib. 2, cap. 13.

Beato Agostino da Terano si contentava di quindici oncie di pane il giorno. Lib. 4, cap. 11.

Beato Agostino da Terano prega i frati, che si trovano alla sua morte. Lib. 2, cap. 13.

Beato Agostino da Terano celebrava devotissimamente ogni giorno. Lib. 2, cap. 18.

Beato Agostino da Vicenza, quanto fosse casto et studioso. Lib. 2, cap. 30.

Beato Agostino da Terano, come si conservasse vergine. Lib. 2, cap. 30.

Beato Agostino da Terano, quanto castamente vivesse al secolo. Lib. 2, cap. 30.

Beato Agostino da Terano, chi fosse al secolo et come venisse all’Ordine di S. Agostino. Lib. 3, cap. 11.

Beato Agostino da Terano fu penitentiero XXII anni. Lib. 3, cap. 11.

Beato Agostino da Terano mangiava una volta il giorno, pesava il pane che mangiava et faceva altre astinenze. Lib. 4, cap. 10.

Anacoreti quali siano. Lib. 1, cap. 3.

Anacoreti et Eremiti donde avessero il lor principio. Lib. 1, cap. 3.

Anacoreti et Solitarij gravissimamente tentati dal Demonio. Lib. 1, cap. 4.

Anacoreti per qual fine possano tornare ai conventi. Lib. 1, cap. 9.

Anacoreti antichi, come senza licenza d’alcuno lasciavan la solitudine. Lib. 1, cap. 9.

Anacoreta et Cenobita come siano di stretta vita l’uno et l’altro. Lib. 1, cap. 9.

Anacoreti, per qual opere possano usar della solitudine. Lib. 1, cap. 10.

Anacoreti non havevano anticamente habito alcuno determinato. Lib. 1, cap.15.

Angelo numera i passi che faceva un monaco nell’andare a pigliar l’acqua lontana dodici miglia dalla cella. Lib. 2, cap. 24.

Angeli veduti in compagnia di quelli che parlavano delle cose appartenenti alla salute. Lib. 2, cap.

Angeli presenti per aiutarci deveno mover altrui a guardarsi da tutte le cose brutte. Lib. 2, cap. 30.

Fra Alberto da Padova, quai libri componesse. Lib. 2, cap. 22.

Alessandro Papa IV, per la visione c’hebbe di S. Agostino, fece l’unione degl’altri Eremiti all’Ordine Eremitano di S. Agostino. Lib. 1, cap. 14.

Alessandro Papa IV determinò l’habito, il titolo et l’officio uniforme all’Ordine. Lib. 1, cap. 14.

Alessandro Papa IV concesse molti privilegij all’Ordine Eremitano di S. Agostino. Lib. 1, cap. 61.

Alessandro Papa IV non constrinse a lasciar l’Eremo i frati, che ci volsero restare. Lib. 1, cap. 16.

Alessandro Papa IV fece entrare i Frati Eremiti di S. Agostino nelle Città ad habitare. Lib. 1, cap. 16.

Alessandro Papa IV confermò Protettore dell’Ordine Eremitano Ricardo Cardinale Diacono di S. Angelo. Lib. 1, cap. 16.

Fra Alessandro di S. Elpidio Generale presentò le Constitutioni a Papa Clemente Quinto. Lib. 2, cap. 14.

Alessandro Papa IV toglie con una Bolla gli scrupoli fra i frati di S. Agostino circa il tener o non tener i beni stabili. Lib. 3, cap. 7.

Fra Alessandro da S. Elpidio Generale quello che dicesse del silentio. Lib. 4, cap. 8.

S. Alessio elesse la mendicità. Lib. 3, cap. 12.

Ama Dio nel prossimo chi ama il prossimo in Dio. Lib. 2, cap. 5.

S. Ambrosio fugge di casa d’uno che non era stato mai tribolato. Lib. 2, cap.12.

Amor carnale et spirituale, che siano. Lib. 2, cap. 5.

Amor tra i frati si conserva con sette circonstanze. Lib. 2, cap. 3.

Anania et Saffira proprietarij. Lib. 3, cap. 14.

S. Antonio, dopo venti anni di vita anacoretica, andò ad habitar nel monasterio. Lib. 1, cap. 9.

Antonio Abbate loda l’Abbate Pasnutio. Lib. 2, cap.

S. Antonio, quello che dicesse della perfetta visitatione. Lib. 2, cap. 17.

S. Antonio Abbate si lamenta che’l sol nasca troppo presto per rompergli l’oratione. Lib. 2, cap. 19.

S. Antonio Abbate idiota haveva alla mente tutta la scrittura et l’intendeva. Lib. 2, cap. 23.

S. Antonio, quello che dicesse a Didimo fatto cieco. Lib. 2, cap. 28.

S. Antonio come castigasse un proprietario. Lib. 3, cap. 14.

Apollo Abbate come rispondesse al fratello che lo pregava d’aiuto corporale. Lib. 1, cap. 10.

Apollo Abbate con la mansuetudine rivocò dalla disperatione un giovane. Lib. 2, cap. 4.

Apollonio esorta i monaci a communicarsi ogni giorno. Lib. 2, cap. 18.

Apollonio fu proveduto miracolosamente da Dio di quanto gli bisognava per dar da mangiare ad alcuni frati forastieri. Lib. 4, cap. 5.

Apostati non sono i frati ch’escono di convento con quattro circostanze. Lib. 1, cap. 12.

Apostatar da quast’ordine, quanto grave pericolo sia. Lib. 1, cap. 20.

Apostati doi, l’uno dei quali si convertì et l’altro no. Lib. 1, cap. 20.

Gl’Apostoli, perché facessero vender le possessioni a quelli che venivano alla fede. Lib. 3, cap. 2.

Gl’Apostoli facevano molte cose che non si appartengono a quei che fanno professione della vita Apostolica. Lib. 3, cap. 5.

Gl’Apostoli osservarono in diversi tempi doi modi di povertà. Lib. 3, cap. 10.

Gl’Apostoli havevano i lor bisogni, ma non senza patir di qualche cosa, e il bisogno si misurava dal corpo, non dall’animo. Lib. 4, cap. 4.

Application dei beni privati al commune produce al frate, che la fa, tre buoni effetti. Lib. 3, cap. 9.

Arme tre con le quali si espugna il demonio. Lib. 2, cap. 22.

Arsenio Abbate orava dal tramontare al levar del sole. Lib. 2, cap. 19.

Arsenio sperava la salute particolarmente per tre cose. Lib. 2, cap. 24.

Arsenio, quello che rispondesse ad una gentildonna che lo pregava, che si ricordasse di lei nelle sue orationi. Lib. 2, cap. 30.

Arsenio si rallegrò d’esser necessitato a mendicare. Lib. 3, cap. 12.

Astinenza, quanto fosse osservata da i Padri. Lib. 2, cap. 30.

Astinenza deve abbracciarsi per domar la carne. Lib. 4, cap. 9.

Astinenza singolare di S. Nicola da Tolentino. Lib. 4, cap. 10.

Astinenza, come sia stata osservata da diversi. Lib. 4, cap. 10.

Astinenza senza modo é più pericolosa che la satietà licentiosa. Lib. 4, cap. 11.

Attentione é necessaria all’oratione. Lib. 2, cap. 16.

Attioni de cenobiti et il lor fine. Lib. 1, cap. 20.

Atti et gesti da farsi per eccitar la devotione. Lib. 2, cap. 17.

Austerità de i Prelati, quanto giovi a i sudditi. Lib. 2, cap. 4.

B

Fra Bartolomeo da Urbino Vescovo, che opere facesse. Lib. 2, cap. 22.

Battaglia della carne con lo spirito partorisce otto utilità all’anima. Lib. 2, cap. 19.

Benevolenza dei Prelati verso i lor sudditi, quale et quanta dev’essere. Lib. 2, cap. 4.

S. Benedetto, come castigasse la carne. Lib. 2, cap. 30.

Beni ecclesiastici, perché si dividessero in quattro parti. Lib. 3, cap. 2.

Beneficij tre che nascono dalla rinontia, che fa il religioso di quanto havesse tenuto particolarmente per ignoranza. Lib. 3, cap. 13.

Beni tenuti malitiosamente in particolar dal suddito non se gli deveno conceder più per uso suo. Lib. 3, cap. 13.

S. Bernardo, quello che dicesse contra l’otio. Lib. 2, cap. 27.

S. Bernardo tentato da una donna, come si difendesse. Lib. 2, cap. 30.

S. Bernardo era giunto alla perfetta continenza. Lib. 2, cap. 31.

S. Bernando, quello che dica della singolarità. Lib. 4, cap. 14.

Besarione Abbate sta quindici giorni continui in oratione. Lib. 2, cap. 19.

Bevevano gl’Eremiti di Sant’Agostino sempre l’acqua, fuor che i sabbati et le domeniche, e i vecchi erano astretti a bere il vino. Lib. 4, cap. 9.

Bisogno si deve misurar dalla disposition della natura, non dalla volontà della carne. Lib. 4, cap. 4.

Bolla di Papa Giovanni XXII intorno alla riunione dei frati Eremiti di S. Agostino al lor Padre in Pavia. Lib. 1, cap. 18.

Bonifacio Papa VIII ampliò i privilegij dell’Ordine Eremitano. Lib. 1, cap. 18.

Maestro Fra Bonsembiante da Padova fece diverse opere, se ben morì giovane. Lib. 2, cap. 22.

Maestro Fra Bonaventura Padovano, Generale et poi Cardinale, scrisse alcune opere. Lib. 2, cap. 22.

C

Cantar semplicemente non é cantare ignorantemente. Lib. 2, cap. 15.

Canto d’un frate grato a Dio. Lib. 2, cap. 15.

Canto ecclesiatico, come ascoltato da S. Agostino. Lib. 2, cap. 15.

Canto d’alcuni ripreso con doi esempij di Cesario. Lib. 2, cap. 15.

Carità d’un frate verso l’altro. Lib. 2, cap. 5.

Carità di S. Nicola, di Fra Hertinodo Goto et di Fra Tomaso da Rimini verso i poveri. Lib. 2, cap. 5.

Carità usata a gl’infermi supera il merito del digiuno. Lib. 1, cap. 11.

Carnali tentationi son manco pericolose che le spirituali. Lib. 2, cap. 29.

Carnali desiderij ordinariamente non muoiono affatto nei decrepiti. Lib. 2, cap. 31.

Castità aiuta a congiungere l’huomo con Dio, separandolo dalla carne. Lib. 2, cap. 28.

Castità perfetta in che consista per sentenza dell’Abbate Cheremone. Lib. 2, cap. 31.

Castrar si deve la mente, non le membra: con un’esempio in questa materia. Lib. 2, cap. 30.

Castrandosi le membra proprie s’incorre in quattro peccati. Lib. 2, cap. 30.

Cautele XVII per conservatione della castità. Lib. 2, cap. 30.

Celebrando la Messa un frate poco devoto, che gl’avenisse. Lib. 2, cap. 18.

Celebrar volentieri deveno i frati per amor di Dio et non per timor del Prelato. Lib. 2, cap. 18.

Cenobio et Cenobiti, perché così detti. Lib. 1, cap. 2.

Cenobio et monasterio, che significhino et che differenza ci sia. Lib. 1, cap. 2.

Cenobiti, con quali circostanze possano passare alla vita anacoretica. Lib. 1, cap. 8.

Cenobiti, perché passando agl’Anacoreti tal’hor mancano di perfettione. Lib. 1, cap. 8.

Chierici tutti anticamente usavano le pelli. Lib. 1, cap. 15.

Chiesa Romana ha particolarmente restituito nel suo essere et accresciuto l’Ordine Eremitano di S. Agostino. Lib. 1, cap. 19.

Cibo, si deve pigliar con tre circostanze. Lib. 4, cap. 9.

Cibo, si deve pigliare a bastanza, non a satietà. Lib. 4, cap. 11.

Cibo che non satij, s’antipone al digiuno. Lib. 4, cap. 11.

Cilicio, come convenga al Religioso. Lib. 4, cap. 14.

Circoncellioni, che siano. Lib. 1, cap. 3.

Clemente VI accrebbe l’esentioni all’Ordine Eremitano. Lib. 1, cap. 16.

Fra Clemente da Osimo, Generale dell’Ordine, quanto fosse clemente. Lib. 2, cap. 4.

Fra Clemente da Osimo morì in Orvieto et fece molti miracoli. Lib. 2, cap. 4.

Clemente Papa V loda, ma non conferma le nostre Constitutioni. Lib. 2, cap. 14.

Fra Clemente da Osimo Generale et Fra Agostino da Terano riformano le Constitutioni. Lib. 2, cap. 14.

Cocolla dei Frati Eremiti di S. Agostino, quello che significhi. Lib. 1, cap. 15.

Collegio Apostolico sempre rimase unito, benchè gl’Apostoli si dividessero corporalmente. Lib. 1, cap. 12.

Collegio fanno tre persone. Lib. 1, cap. 12.

Compagnia dei buoni, quanta utilità partorisca. Lib. 1, cap. 5.

Compagni quanti et quali havesse S. Agostino nel principio della sua conversione. Lib. I, cap. 7.

Compagno, perché si dia al frate ch’esce di convento. Lib. 1, cap. 12.

Communioni diverse, sopra le quali é fondata la Regola di S. Agostino. Lib. 1, cap. 1.

Communione Apostolica produsse tre propagini. Lib. 1, cap. 2.

Communion della cohabitation locale dopo Christo cominciò dal Collegio Apostolico. Lib. 1, cap. 2.

Communion dei frati Eremiti fondata in Africa si disperse, ma non si perse mai affatto. Lib. 1, cap. 14.

Communion Cenobitica in che principalmente consista. Lib. 2, cap. 1.

Communion frequante et quotidiana lodati. Lib. 2, cap. 18.

Communion dei beni temporali osservata diversamente dal suo principio insino ai tempi dell’Autore. Lib. 3, cap. 2.

Communion proportionale, come si deve fare. Libro 4, cap. 1.

Conceduto é quello che non é prohibito. Lib. 3, cap. 5.

Conclusioni tre circa la possession dei beni stabili dei frati Eremiti di S. Agostino. Lib. 3, cap. 7.

Concordia si conserva con l’humiltà. Lib. 2, cap. 7.

Concupiscenza carnale, come si possa estinguere in questa vita. Lib. 2, cap. 30.

Confessar si deveno i frati ai Superiori loro o a quelli c’hanno l’auttorità da essi. Lib. 2, cap. 13.

Confessione frequente di quanto frutto sia. Lib. 2, cap. 18.

Confessione fatta senza l’auttorità del Prelato non vale. Lib. 2, cap. 18.

Congregationi di più persone religiose insieme onde havessero principio. Lib. 1, cap. 2.

Congregatione di Fra Giovanni Buono fu unita all’Ordine Eremitano di S. Agostino. Lib. 1, cap. 8.

Congregatione la fanno doi soli. Lib. 1, cap. 12.

Constitutioni tre fatte da S. Agostino circa la proprietà. Lib. 2, cap. 14.

Constitutioni dell’Ordine da chi et quando riformate et approvate. Lib. 2, cap. 14.

Constitutioni non deveno essere confermate, ma solamente approvate dalla Sedia Apostolica. Lib. 2, cap. 14.

Constitutioni dell’Ordine da chi, con quale auttorità et perché fatte. Lib. 2, cap. 14.

Constitutioni dell’Ordine obligano i trasgressori a pena et non a colpa, se non nei casi di precetto o di disprezzo. Lib. 2, cap. 14.

Constitutioni deliberano molte cose particolarmente che la Regola commanda universalmente. Lib. 4, cap. 9.

Contentioni et liti, d’onde nascano, et un’esempio di doi frati che si misero a contender, non sapendo farlo. Lib. 2, cap. 5.

Cotta, perché sia detta super pellicium. Lib. 1, cap. 15.

Contention dell’operar manualmente al tempo di S. Agostino. Lib. 2, cap. 25.

Continenza d’un monaco infermo governato da una monaca, provata con un miracolo. Lib. 2, cap. 31.

Correggia é di sostanza dell’habito dei frati Eremiti di S. Agostino. Lib. 1, cap. 15.

Correttion fraterna, come si deve fare secondo la Regola di S. Agostino. Lib. 2, cap. 10.

Corretti publicamente alle volte diventano peggiori. Lib. 2, cap. 10.

Correttion fraterna si deve fare et ricever con carità. Lib. 2, cap. 10.

D

David per fermare gl’occhi in una donna commise l’adulterio et l’homicidio. Lib. 2, cap. 28.

Denontiatione é di tre sorti, et che differenza sia tra esse. Lib. 2, cap. 10.

Denontiatione della colpa del fratello come si debba fare. Lib. 2, cap. 10.

I Demoni travagliano aspramente i solitarij. Lib. 1, cap. 5.

Demonio si sforza di levar l’attenzione da quei che fanno oratione. Lib. 2, cap. 16.

Demonij batterono et impiagarono S. Nicola da Tolentino. Lib. 4, cap. 11.

Devotione nell’oratione mirata da Dio più che la voce. Lib. 2, cap. 15.

Devotione esemplar d’un frate nei giorni delle feste. Lib. 2, cap. 17.

Deus in adiutorium etc., Oratione accomodata per tutti i nostri bisogni. Lib. 2, cap. 16.

Differenza tra i frati nell’habito et nelle altre osservanze onde nascesse. Lib. 1, cap. 15.

Chi digiuna nella fanciullezza non lo fa difficilmente nella vecchiezza. Lib. 4, cap. 10.

Digiuno singolare produce molti peccati. Lib. 4, cap. 11.

Digiuni continuati di doi et di tre giorni senza cibo alcuno. Lib. 4, cap. 17.

Discordia, quanto sia dannosa. Lib. 2, cap. 6.

Discordia fa l’huomo inhabile alla vita monastica. Lib. 2, cap. 6.

Discordia fa che l’orationi non sono esaudite. Lib. 2, cap. 6.

Discordia quanti mali generi. Lib. 2, cap. 6.

Discretione governatrice di tutte l’altre virtù morali. Lib. 4, cap. 11.

Discretion si mantiene non operando secondo la propria volontà. Lib. 4, cap. 11.

Disordini che nascono dalle rendite particolari. Lib. 3, cap. 9.

Dispensa non é, ma dissipatione, quella ch’é fatta senza causa. Lib. 3, cap. 8.

Dispensar che cosa sia. Lib. 3, cap. 8.

Dispensa povera, come possa supplire alle necessità di tutti. Lib. 4, cap. 5.

Disprezzo delle cose mondane mantien la pace col prossimo. Lib. 2, cap. 5.

Distributione nella Regola di S. Agostino riguarda più il bisogno che la dignità delle persone. Lib. 4, cap. 2.

Distribution proportionale si fa nel vivere et nel vestire. Lib. 4, cap. 4.

Distributione si deve far si che il corpo sia sostentato et si fugga la superfluità. Lib. 4, cap. 4.

Documenti tre, ch’imparò S. Agostino da S. Ambrosio. Lib. 4, cap. 6.

Con donne non si deve ragionar se non alla presenza d’altri. Lib. 2, cap. 30.

Donna imaginata morta induce horrore, et un’esempio raro intorno a ciò. Lib. 2, cap. 30.

Le donne non deveno seguitare al presente i predicatori come facevano già nel tempo degl’Apostoli. Lib. 3, cap. 10.

 

E

Fra Egidio Romano si ritrovò al Capitolo di Ratisbona, nel qual furono accettate le Constitutioni riformate. Lib. 2, cap. 14.

Fra Egidio Romano quanto grato alla Religione. Lib. 2, cap. 22.

Fra Egidio Romano fu Generale et poi Vescovo Bituricense et Primate d’Aquitania. Lib. 2, cap. 22.

Fra Egidio Romano che opere componesse. Lib. 2, cap. 22.

Fra Egidio Romano quanto profitto facesse nelle lettere. Lib. 2, cap. 22.

Egualità é di due sorti. Lib. 4, cap. 1.

Egualità di sufficienza et non di quantità si deve osservar nella distributione delle necessità corporali. Lib. 4, cap. 13.

Egualità di giustitia distributiva. Lib. 4, cap. 1.

Elemosina data ai Religiosi mendicanti non essere totalmente di chi la da si prova con quattro ragioni. Lib. 3, cap. 12.

Elemosina, come abbia il suo frutto più nell’esser ricevuta che data. Lib. 3, cap. 12.

Eremitani di S. Agostino deveno far vita solitaria in una cella del convento. Lib. 1, cap. 8.

Eremiti, quali siano. Lib. 1, cap. 3.

Eremiti si dividono fra Anacoreti et Cenobiti. Lib. 1, cap. 7.

Eremiti di S. Agostino con quanta povertà vivessero. Lib. 3, cap. 6.

Eremiti di S. Agostino son mendicanti se ben tengono poderi in commune. Lib. 3, cap. 7.

Eremiti d’Egitto mangiavano una volta sola il giorno all’hora di nona. Lib. 4, cap. 7.

Esempij diversi et mirabili di Monaci et frati obedienti. Lib. 2, cap. 3.

Esempij circa il lavoro manuale. Lib. 2, cap. 25.

Esempij di alcuni che non volsero toccar donne anco senza mala intentione. Lib. 2, cap. 30.

Esempij del B. Arsenio et di un altro monaco circa il lavorar di propria mano per superar le tentationi carnali. Lib. 2, cap. 30.

Esempij singolari di mortificar la carne per superar le tentationi di lussuria. Lib. 2, cap. 30.

Esempij di meditationi per vincer le tentationi della carne. Lib. 2, cap. 30.

Esempij di povertà volontaria. Lib. 3, cap. 1.

Esempij notabili della santa mendicità. Lib. 3, cap. 12.

Esempij di mala morte di proprietarij del tempo dell’Auttore. Lib. 3, cap. 15.

Esempij di non mangiar fuor di convento. Lib. 4, cap. 6.

Esempij di peccati commessi nel mangiare. Lib. 4, cap. 7.

Esempij d’alcuni tanto attenti alla lettione et ai ragionamenti di Dio che si dimenticavano di mangiare. Lib. 4, cap. 8.

Esempij diversi d’astinenza. Lib. 4, cap. 10.

Esempij di singolarità riprensibile. Lib. 4, cap. 12.

Esempij della buona et della cattiva singolarità. Lib. 4, cap. 13.

Esempij di soverchia et dannosa astinenza. Lib. 4, cap. 11.

Esenti dall’opere manuali sono solamente i successori o gl’imitatori degl’Apostoli. Lib. 2 cap. 25.

Esempio di doi fratelli circa il lavorar manualmente. Lib. 2 cap. 25.

Esempio d’un monaco aiutato in un grave pericolo di peccato carnale per la devotione c’haveva a S. Gieronimo. Lib. 2, cap. 30. Et un altro esempio simile d’una monaca et un Vescovo.

Esempio d’un giovane liberato dalle tentationi carnali. Lib. 2, cap. 30.

Esempio d’un giovane risoluto di lasciare il mondo. Lib. 3, cap. 11.

Esempij d’un frate che possedeva rendite particolari senza le debite conditioni. Lib. 3, cap. 9.

Esempio d’un frate circa l’applicatione dei beni particolari al convento. Lib. 3, cap. 9.

Esempio et dottrina d’un padre interrogato come si poteva salvar l’anima. Lib. 3, cap. 11.

Esempio notabile della conversion d’un histrione. Lib. 3, cap. 12.

Esempio d’un giovane illustre Inglese nel venire alla Religione et far la professione. Lib. 3, cap. 11.

Esempio d’un padre vecchio circa il rimettersi in Dio nelle necessità. Lib. 4, cap. 5.

Esempio d’un monaco circa la tentatione del mangiare avanti l’hora. Lib. 4, cap. 7.

Esempio di Licentio, il quale mangiava tanto più quanto era più intento alla lettione. Lib. 4, cap. 8.

Eucaristia Santissima si deve creder con fede et non investigar con ragioni humane. Lib. 2, cap. 18.

F

Frate Terminario é quello ch’é mandato dai suoi Superiori a certa parte della Provincia, limitata con certi termini, per predicare, confessare et fare altre opere per acquisto dell’anime. La qual parte in Italia si chiama La Cerca, perché dopo l’haver serviti i popoli nel ministerio delle cose spirituali, ricoglievano le limosine ch’eran lor date, et le portavano ai conventi nei quali habitavano, né era lecito ad alcuno passare il suo termino.

Frate Eremitano, come si portasse col fratello ch’era andato a visitarlo. Lib. 1, cap. 10.

Frate che non pativa d’esser corretto. Lib. 2, cap. 10.

Frate che rinontia l’offerta del Superior suo di pregar per la battaglia della carne, che pativa, per l’utilità che ne acquistava. Lib. 2, cap. 20.

Frate Eremita di Santo Agostino con quali conditioni possa tener rendite particolari. Lib. 3, cap. 9.

Frati Eremiti di Sant’Agostino, perché et dove andassero dispersi fuor d’Africa. Lib. 1, cap. 14.

Frati Eremiti di S. Agostino, alcuni si fermarono in Toscana. Lib. 1, cap. 14.

Frati Eremiti di S. Agostino anticamente portavano un bastone in mano. Lib. 1, cap. 15.

Frati Eremiti di S. Agostino non perdettero di perfettione per venire ad habitar nelle Città. Lib. 1, cap. 18.

Frati Eremiti riuniti al capo et padre loro seicent’anni dopo la Traslazione del corpo di S. Agostino in Pavia. Lib. 1, cap. 18.

Frati che sanno lavorar di lor mano deveno operare secondo la commissione dei Superiori. Lib. 2, cap. 24.

Frati di S. Agostino se possono tener particolarmente cosa alcuna. Lib. 3, cap. 13.

Fra Franceschino da Ravenna, quanto fosse osservator del silentio et miracoli da lui fatti. Lib. 4, cap. 8.

Far più mortificationi di quelle che son comandate é cosa lodevole. Lib. 4, cap. 10.

Frutti che nascono dalla lettion della Scrittura Sacra. Lib. 2, cap. 22.

Forma che si usava nelle lettere patenti per conceder l’uso d’alcune rendite a frati particolari. Lib. 3, cap. 9.

Fuga é ottimo rimedio contra le tentationi carnali. Lib. 2, cap. 30.

G

Generale et Provinciali dell’Ordine, perché habbiano la provisione che si dà loro. Lib. 4, cap. 3.

Fra Giacomo da Viterbo, Arcivescovo di Napoli. Lib. 2, cap. 4.

Fra Giacomo da Viterbo, Arcivescovo di Napoli, quali opere componesse. Lib. 2, cap. 22.

Gianuario proprietario, come fosse punito in morte da S. Agostino. Lib. 3, cap. 14.

S. Gieronimo in quali esercitij si occupasse. Lib. 2, cap. 22.

S. Gieronimo quello che dicesse conta l’otio. Lib. 2, cap. 27.

S. Gieronimo come macerasse la carne. Lib. 2, cap. 20.

Beato Giordano non ha vista scrittura papale in favor del suo Ordine più antica che di Innocentio III. Lib. 1, cap. 14.

Beato Giordano Auttore, confessa la negligenza sua circa un voto da lui fatto. Lib. 2, cap. 20.

Beato Giordano infermo, fatto voto a S. Martino, guarisce. Lib. 2, cap. 20.

Giovanni Abbate si trasferì della vita anacoretica alla cenobitica. Lib. 1, cap. 9.

Giovanni Abbate diceva che l’oratione era un’acqua per ammorzare il fuoco libidinoso. Lib. 2, cap. 30.

Fra Giovanni Buono con la fama sua tirò a sé molti et fra gli altri S. Francesco d’Assisi. Lib. 1, cap. 8.

Fra Giovanni Buono fu cenobita, poi anacoreta et ultimamente tornò alla vita cenobitica. Lib. 1, cap. 8.

Fra Giovanni da Viterbo, morendo di cent’anni, lasciò per testamento l’obedienza. Lib. 2, cap. 3.

Fra Giovanni di Lana quanto fosse patiente et humile. Lib. 2, cap. 8.

Fra Giovanni di Lana quanti beneficij facesse al convento di Bologna. Lib. 2, cap. 8.

Fra Giovanni di Lana era in tanta esistimatione, che si giurava per il nome suo. Lib. 2, cap. 8.

Fra Giovanni di Lana quanto fosse humile. Lib. 2, cap. 8.

Beato Giovanni da Rieti, quanto fosse caritativo verso tutti. Lib. 2, cap. 5.

Beato Giovanni da Rieti fece, nell’anno che morì, cento cinquanta miracoli. Lib. 2, cap. 5.

Beato Giovanni da Rieti, perchè piangesse nell’horto. Lib. 2, cap. 5.

Beato Giovanni da Rieti, qual segni havesse da Dio della vicina morte sua. Lib. 2, cap. 5.

Beato Giovanni Eremita stette tre anni continui in oratione col solo cibo della Santissima Communione. Lib. 2, cap. 19.

Beato Giovanni Eremita digiunò tre anni continui non ricevendo altro, che il Santissimo corpo di Christo le Domeniche. Lib. 4, cap.7.

Beato Giovanni minore lodato per la servitù fatta ad un’infermo. Lib. 2, cap. 11.

Giovanni Papa XXII concesse che i Frati eremiti di S. Agostino fabricassero un convento in Pavia, etc. Lib. 1, cap.18.

Giosefo Abbate, quello che rispondesse, essendo dimandato se le tentationi si deveno accettare o ributtare. Lib. 2, cap. 29.

Giosefo Abbate insegna sette circostanze per conservar l’amor tra i frati. Lib. 2, cap. 5.

Giosefo Abbate, che dicesse del vero amore. Lib. 2, cap. 5.

Girovagi monaci, quali siano. Lib. 1, cap. 3.

Giudicar non si deveno i morti dalla maniera della morte. Lib. 2, cap. 13.

Giuda fu il primo proprietario. Lib. 3, cap. 14.

Giudicio meditato, quanto giovi. Lib. 2, cap. 30.

Gradi vent’uno dell’humiltà. Lib. 2, cap. 8.

Gradi per i quali s’ascende alla purità della mente. Lib. 2, cap. 30.

Gratia di Dio, quanto necessaria per la continenza. Lib. 2, cap. 30.

Fra Gregorio da Rimini come fosse fatto Generale et che opere lasciasse dopo di sé. Lib. 2, cap. 22.

Fra Gregorio da Rimini, quanto cauto fosse nel parlar alle donne. Lib. 2, cap. 30.

S. Gregorio come castigasse un medico monaco proprietario. Lib. 3, cap. 13.

Fra Guglielmo da Cremona Generale et poi vescovo, quanto fosse affetionato alla sua Religione. Lib. 1, cap. 12.

Fra Guglielmo da Cremona impetrò il luoco in Pavia per l’Ordine. Lib. 1, cap. 13 et cap. 18.

H

Habito dei monaci d’Egitto anticamente qual fosse. Lib. 1, cap. 15.

Habito dei frati Eremiti di S. Agostino é conforme all’habito dei primi habitatori dell’Eremo. Lib. 1, cap. 15.

Habito dei frati Eremiti di S. Agostino di parte in parte quello che significhi. Lib. 1, cap. 15.

Habito determinato dalla Sedia Apostolica per i frati Eremiti di S. Agostino. Lib. 1, cap. 15.

Habito religioso é notabile in quattro modi. Lib. 4, cap. 14.

Habito pretioso deve essere lontano dagl’Eremiti. Lib. 4, cap. 14.

Haver cosa in particolar con licenza del Prelato, mentre dura detta licenza, non é tener di proprio. Lib. 3, cap. 13.

Fra Hertinodo Goto, quanto fosse amorevole verso i poveri, et dell’altre sue virtù. Lib. 2, cap. 5.

Fra Hertinodo Goto, come si conservasse vergine. Lib. 2, cap. 30.

Fra Hertinodo Goto fu esaudito in due dimande singolarissime. Lib. 2, cap. 19.

Fra Hertinodo Goto devotissimo prima, et molto più dopo, ch’entrò nell’Ordine. Lib. 2, cap. 11.

Fra Henrico di Urimaria quanto fosse caritativo verso gl’infermi. Lib. 2, cap. 11.

Fra Henrico di Urimaria quanto patiente nell’infermità. Lib. 2, cap. 12.

Fra Henrico di Urimaria come morisse. Lib. 2, cap. 13.

Fra Henrico di Urimaria fa miracoli. Lib. 2, cap. 13.

Fra Henrico di Urimaria quanto devotamente orasse. Lib. 2, cap. 19.

Fra Henrico di Urimaria diceva due et tre volto il giorno l’officio dei morti, oltre all’altre orationi. Lib. 2, cap. 19.

Fra Henrico di Urimaria sempre et in ogni luoco orava. Lib. 2, cap. 19.

Fra Henrico di Urimaria riserviva alle volte il compagno. Lib. 2, cap. 4.

Fra Henrico di Urimaria studiosissimo anco nell’età decrepita, et che ordine tenesse nello studio. Lib. 2, cap. 22.

Fra Henrico di Urimaria quanto frequentemente et devotamente celebrasse. Lib. 2, cap. 18.

Fra Henrico di Urimaria quanto fosse inimico dell’otio in se stesso et negl’altri. Lib. 2, cap. 27.

Fra Hermanno de Allis, quanto patiente nell’infermità. Lib. 2, cap. 13.

Fra Hermanno de Scildis quali opere lasciasse dopo di sé. Lib. 2, cap. 22.

Fra Hermanno de Allis acquistò la scienza più con l’orationi che con lo studio. Lib. 2, cap. 23.

Fra Hermanno de Allis, medico perito, non volle mai toccar il polso a donna alcuna. Lib. 2, cap. 3.

S. Hilarione come castigasse la carne. Lib. 2, cap. 30.

Honorio III confermò gl’Ordini dei Predicatori et dei Minori. Lib. 1, cap. 14.

Honorio III pigliò sotto la protettion sua alcuni luochi dei frati Eremiti di S. Agostino. Lib. 1, cap. 14.

L’hore canoniche s’hanno a recitare in Choro insieme con gl’altri più tosto che dirle da sé. Lib. 1, cap. 5.

Hora della lettione sta in arbitrio dei Superiori. Lib. 2, cap. 22.

Hore dell’operationi manuali. Lib. 2, cap. 24.

Hore di mangiare nell’Ordine di S. Agostino. Lib. 4, cap. 7.

Hore legittime di mangiare. Lib. 4, cap. 7.

Hospiti frati, perché s’adorino quando vengono. Lib. 2, cap. 5.

Humiltà conserva la carità. Lib. 2, cap. 7.

Humiltà principalmente necessaria. Lib. 2, cap. 7.

Humiltà dell’Abbate Pinusio. Lib. 2, cap. 7.

Humiltà approvata da Serapione Abbate. Lib. 2, cap. 8.

Humiltà ha gradi ventuno. Lib. 2, cap. 8.

Humiltà finta d’un Frate che non pativa d’esser ripreso. Lib. 2, cap. 8.

L’huomo difficilmente conosce et corregge i proprij difetti. Lib. 1, cap. 5.

Huomo barbaro ch’imparò lettere con la sola oratione di tre giorni senza maestro alcuno. Lib. 2, cap. 23.

I

Infermi, con quanta carità commanda S. Agostino che sian curati. Lib. 2, cap. 11.

Infermi, come si debbano portar con quei che gli governano. Lib. 2, cap. 12.

Infermità sopportate patientemente da diversi. Lib. 2, cap. 13.

Infermi esortati alla patienza nell’infermità. Lib. 2, cap. 12.

Infermo curato da un’Angelo mandato da Dio. Lib. 2, cap. 11.

Innocentio III confirmò il luoco di S. Antonio all’Ordine Eremitano. Lib. 2, cap. 14.

Innocentio IV volle che i frati Eremiti di S. Agostino entrassero ad habitar nelle Città. Lib. 1, cap. 14.

Innocentio IV ordinò che tutti gl’Eremiti si unissero all’Ordine Eremitano di S. Agostino. Lib. 1, cap. 14.

Innocentio IV diede all’Ordine Eremitano un Cardinal per Protettotore. Lib. 1, cap. 14.

Innocentio IV dà facoltà di far le Constitutioni. Lib. 2, cap. 14.

Isaac Abbate riprende un monaco che portava la cocolla corta. Lib. 4, cap. 14.

Intercessione dei Santi, quanto giovi per far che le orationi nostre siano esaudite. Lib. 2, cap. 20.

L

Laici in quattro casi possono viver d’elemosine. Lib. 2, cap. 25.

Lavorar deve più degl’altri chi mangia più degl’altri. Lib. 2, cap. 25.

Lavoravano i padri antichi senza haverne bisogno per vivere. Lib. 2, cap. 24.

Lavoro manuale fu ordinato per cinque cause. Lib. 2, cap. 24.

Lavoro delle proprie mani, quanto stimato da Christo. Lib. 2, cap. 24.

Lebitona é una vesta senza maniche et forse é il medesimo che colobio.

Leggere alla mensa era instituto antico inanzi a S. Agostino. Lib. 4, cap. 8.

Lettione della Sacra Scrittura apporta tre frutti. Lib. 2, cap. 22.

Lettione della Scrittura Sacra é ottimo rimedio contra la tentation carnale. Lib. 2, cap. 3.

Lettione deve essere continua a tutta la mensa. Lib. 4, cap. 8.

Lettione della mensa fu introdotta per tre cause. Lib. 4, cap. 8.

Libra di pane giudicata ordinariamente bastante per cibo d’un giorno per gl’astinenti. Lib. 4, cap. 11.

Licenza del Prelato circa il tener di proprio ai Religiosi é necessaria in tre occasioni. Lib. 3, cap. 13.

Licenza sta tra l’obedienza et la disobedienza. Lib. 2, cap. 2.

Licenza data dal Prelato fa che’l frate absente sia tenuto per presente. Lib. 1, cap. 12.

Licenza d’uscir dell’Ordine Eremitano per andar alla vita anacoretica può esser data solamente dal General dell’Ordine. Lib. 1, cap. 8.

Liti si deveno fuggire affatto, o almeno finir subito. Lib. 2, cap. 6.

Lodovico Vescovo di Brandeborgo, quanto fosse inimico della maledicenza contra l’Ordine Agostiniano. Lib. 4, cap. 8.

Lucio Abbate, quello che sentisse circa il lavoro manuale dei frati. Lib. 2, cap. 25.

Luiprando Re fece transferire il corpo di S. Agostino da Sardigna a Pavia. Lib. 1, cap. 18.

Fra Ludolfo di Camoslaria, quanto devoto fosse nel dir la Messa, et quanto ornato di altre virtù. Lib. 2, cap. 18.

Luoco non santifica altrui, ma l’opere buone. Lib. 2, cap. 1.

Luoco dove si conservano le ricchezze si chiama Gazofilacio.

 

M

Macarii doi furono perfetti nella vita cenobitica et anacoretica. Lib. 1, cap. 6.

S. Macario ha due visioni di frati che fanno oratione. Lib. 2, cap. 16.

Mangiar fuor di convento può il frate Eremitano in doi casi. Lib. 4, cap. 6.

Mangiar non deve il frate fuor di convento. Lib. 4, cap. 6.

Mangiar alla nona é meglio che tardare alla sera. Lib. 4, cap. 7.

Mangiar fuor d’hora é prohibito da S. Agostino. Lib. 4, cap. 7.

Mangiar fuor dell’hore determinate é molto riprensibile. Lib. 4, cap. 7.

S. Marina fa penitenza di un delitto falsamente appostole. Lib. 2, cap. 10.

S. Martino traheva alcuna volta le scarpe al suo servitore. Lib. 2, cap. 4.

S. Martino quanto fosse amorevole verso i cattivi. Lib. 2, cap. 4.

Meditationi che giovano per superar le tentationi. Lib. 2, cap. 30.

Meditatione di sette cose preserva altrui dal peccato. Lib. 2, cap. 30.

Melote é una veste fatta d’un’animale chiamato melo, che vuol dir pecora. Lib. 1, cap. 15.

Mendicanti in atto et in habito. Lib. 3, cap. 7.

Mendicità produce tre frutti et beneficij spirituali. Lib. 3, cap. 12.

Mendicità é annessa essentialmente alla santa povertà. Lib. 3, cap. 12.

Messa, con qual preparation debba dirsi. Lib. 2, cap. 18.

Miracolo di Fra Tomaso da Rimini. Lib. 2, cap. 5.

Miracoli del B. Agostino da Terano. Lib. 2, cap. 13.

Miracoli di S. Nicola da Tolentino. Lib. 2, cap. 11.

Miracolo di S. Catarina mentre celebrava Fra Henrico di Urimaria. Lib. 2, cap. 18.

Miracolo di Fra Hertinodo Goto. Lib. 2, cap. 19.

Miracoli a salute dell’Auttore per voti da lui fatti alla Santiss. Vergine. Lib. 2, cap. 20.

Modi nove osservati nella Chiesa circa la possessione et distribution dei beni temporali. Lib. 3, cap. 2.

Moisè Abbate perfetto nella vita cenobitica et anacoretica. Lib. 1, cap. 6.

Moisè Abbate come fosse consolato dall’Abbate Isidoro. Lib. 2, cap. 30.

Moisè Abbate che dicesse della regolata astinenza. Lib. 4, cap. 11.

S. Monica stava rapita nell’oratione. Lib. 2, cap. 17.

S. Monica orando perseverantemente ottenne da Dio più di quello che dimandava. Lib. 2, cap. 19.

S. Monica quanta gratia havesse nel digiuno. Lib. 2, cap. 7.

Monaci di tre sorti furono nel’Egitto: cenobiti, anacoreti et sarabaiti. Lib. 1, cap. 3.

Monaci antichi facevano volentieri la penitenza per le colpe a lor falsamente apposte. Lib. 2, cap. 10.

Monaci buoni sono i migliori huomini del mondo: i cattivi sono i peggiori. Lib. 3, cap. 12.

Monaci d’Egitto, come stessero alla mensa. Lib. 4, cap. 8.

Monaco, che voglia dire. Lib. 1, cap. 2.

Monaco, come si faccia. Lib. 1, cap. 20.

Monaco che cercava un’Abbate secondo il desiderio suo, che risposta havesse. Lib. 2, cap. 2.

Monaco di singolar virtù quanto perdesse per la superbia. Lib. 2, cap. 9.

Monaco insuperbito delle sue virtù come fosse vinto con molta sua confusione dal Demonio. Lib. 2, cap. 9.

Monaco che si doleva di non si essere ammalato quell’anno. Lib. 2, cap. 12.

Monaco vinto dal demonio dà più alla grezza all’inimico che non fa la vittoria di molte altre persone. Lib. 2, cap. 29.

Monaco che mai si satiò di pane né di acqua. Lib. 2, cap. 30.

Monasterij sono utili solamente a gl’humili. Lib. 2, cap. 7.

Monasterij d’Egitto non accettavano per monaco alcuno che non sapesse lavorare con le proprie mani. Lib. 2, cap. 24.

Morienti, quanto habbiano bisogno de gl’aiuti spirituali. Lib. 2, cap. 13.

Morir non può malamente chi ha vissuto bene. Lib. 2, cap. 13.

Mormoratori dei lor Superiori sono gravemente puniti da Dio. Lib. 2, cap. 2.

Morte meditata quanto giovi. Lib. 2, cap. 30.

Morti come siano alcuni diversamente et gl’esempij notabili. Lib. 2, cap. 13.

Mortificationi notabili di S. Nicola da Tolentino. Lib. 4, cap. 10.

Mutio Abbate quanto fosse obediente. Lib. 2, cap. 3.

N

Nesterote Abbate insegna come si acquisti la scienza spirituale. Lib. 2, cap. 23.

S. Nicola da Tolentino, come si risolvesse a rinontiare il secolo. Lib. 3, cap. 11.

S. Nicola da Tolentino, come si possa intendere che liberasse l’anima del suo fratello da l’inferno. Lib. 2, cap. 18.

S. Nicola da Tolentino, quanto fosse obediente. Lib. 2, cap. 3.

S. Nicola da Tolentino risuscitò una pernice cotta che doveva mangiare. Lib. 2, cap. 3.

S. Nicola da Tolentino, di quanta carità fosse verso il prossimo. Lib. 2, cap. 3.

S. Nicola da Tolentino, quanto fosse caritativo verso gl’infermi. Lib. 2, cap. 11.

S. Nicola da Tolentino infermo ha la visione della SS.ma Vergine, la quale gli dà consiglio per risanarlo. Lib. 2, cap. 12.

S. Nicola da Tolentino, come fosse preparato alla morte. Lib. 2, cap. 13.

S. Nicola da Tolentino, quanto fosse travagliato dal Demonio mentre orava. Lib. 2, cap. 16.

S. Nicola da Tolentino vedeva una stella quando andava ad orare. Lib. 2, cap. 17.

S. Nicola da Tolentino é pregato a celebrar per i morti con certa visione. Lib. 2, cap. 18.

S. Nicola da Tolentino, conceputo per l’orationi della madre. Lib. 2, cap. 19.

S. Nicola da Tolentino, quanto fosse assiduo all’oratione. Lib. 2, cap. 19.

S. Nicola da Tolentino, fuggendo in fin da fanciullo la conversatione delle donne si conservò perpetuamente vergine. Lib. 2, cap. 30.

S. Nicola da Tolentino nella fanciullezza vide il Signor Gesù Christo in forma di fanciullo nell’hostia consacrata quando si alzava dal sacerdote. Lib. 2, cap. 30.

S. Nicola da Tolentino, quanto fosse astinente. Lib. 2, cap. 30.

S. Nicola da Tolentino, come mortificasse la carne. Lib. 2, cap. 30.

S. Nicola da Tolentino, come fosse perseverante nella povertà. Lib. 3, cap. 12.

S. Nicola da Tolentino non mangiava volentieri cibo alcuno se non mendicato. Lib. 3, cap. 12.

S. Nicola da Tolentino, quanto fosse astinente. Lib. 4, cap. 10.

S. Nicola da Tolentino digiunava quattro giorni della settimana , e il sabbato sempre in pane et acqua. Lib. 4, cap. 10.

S. Nicola da Tolentino, come gustasse la carne per obedienza. Lib. 4, cap. 10.

S. Nicola da Tolentino aiutato da Dio nella tentatione d’astinenza. Lib. 4, cap. 10.

S. Nicola da Tolentino, come si risanasse col mangiare il pane. Lib. 4, cap. 10.

S. Nicola da Tolentino non gustava soavemente cibo se non quello ch’era stato mendicato. Lib. 4, cap. 10.

S. Nicola da Tolentino usava i vestimenti humili di fuori et di dentro gl’aspri. Lib. 4, cap. 14.

S. Nicola da Bari intercessore per la natività di S. Nicola da Tolentino. Lib. 2, cap. 19.

S. Nicola da Tolentino dormendo ha una visione dell’honor che gli preparava Iddio dopo la morte. Lib. 2, cap. 17.

S. Nicola da Tolentino impetra la liberatione dal Purgatorio per infinite anime. Lib. 2, cap. 18.

O

Obedienza nel Religioso piace a Dio più che le altre virtù. Lib. 2, cap. 2.

Obedienza prima virtù che nasce dall’union dei cuori. Lib. 2, cap. 2.

Obedienza di S. Mauro Abbate. Lib. 2, cap. 3.

Obedienti preposti ad altri ordini di huomini perfetti. Lib. 2, cap. 3.

Obedienza di quanta efficacia sia. Lib. 2, cap. 3.

Obedire deve il Frate alla Regola col mezo del Prelato. Lib. 2, cap. 14.

Occasione fuggita é rimedio contra la lussuria. Lib. 2, cap. 30.

Occhi si deveno raffrenar per la conservatione della castità. Lib. 2, cap. 28.

Odio, come faccia l’huomo homicidiale. Lib. 2, cap. 6.

Officio di Prelatura nella Religione é più di carità che di potestà. Lib. 2, cap. 4.

Officio Divino distinto al tempo di Papa Damaso da S. Gieronimo. Lib. 2, cap. 15.

Officio Divino secondo il Breviario Romano si dice nell’Ordine per auttorità della Sedia Apostolica. Lib. 2, cap. 15.

Officio Divino fu ridotto in miglior forma da S. Gregorio. Lib. 2, cap. 15.

Officij Divini, come si debbano dire per piacere a Dio. Lib. 2, cap. 15.

Officio divino, come fosse detto dai Padri d’Egitto. Lib. 2, cap. 15.

Officio Divino perché non fu ben detto da alcuni frati, essi ne furono scherniti dal Demonio. Lib. 2, cap. 15.

Officij diversi, dei quali fanno professione i Regolari. Lib. 2, cap. 25.

Fra Oldrico di Brunsvich. Lib. 2, cap. 18.

Opere di diversi Dottori dell’Ordine. Lib. 2, cap. 22.

Opere buone fanno far più profitto nelle Sante Scritture che lo studio. Lib. 2, cap. 23.

Opere manuali, di quanto frutto siano. Lib. 2, cap. 24.

Opere spirituali sopra le quali é fondato principalmente l’Ordine di S. Agostino, quali siano. Lib. 2, cap. 26.

Opere della vita attiva et corporali dei Religiosi dentro al monasterio, quali siano. Lib. 4, cap. 26.

Opera manuale é rimedio contra la tentation della carne. Lib. 2, cap. 30.

Opere di sopra erogatione nell’Ordine di S. Agostino, quali siano. Lib. 4, cap. 10.

Orar si deve instantemente. Lib. 2, cap. 19.

Orar senza intermissione come si faccia. Lib. 2, cap. 2.

Orationi di quali persone siano più facilmente esaudite. Lib. 1, cap. 5.

Oration publica et privata come s’habbia a fare. Lib. 2, cap. 15.

Oratione dei Frati idioti o altramente impotenti a dir l’Officio sia il Pater noster. Lib. 2, cap. 15.

Oratione opera difficilissima tra tutte le opere buone. Lib. 2, cap. 16.

Oratione non si deve far senza previa preparazione. Lib. 2, cap. 17.

Oratione con parole della Scrittura Sacra non intese dai semplici giova. Lib. 2, cap. 16.

Orationi deveno esser continue et esempij di quella. Lib. 2, cap. 19.

Oration dei buoni é sempre esaudita per la salute, se ben non secondo la volontà. Lib. 2, cap. 19.

Oratione con le parole: Monstra te esse matrem, impetrò la liberatione dai malandrini ad un Frate. Lib. 2, cap. 20.

Oratione prima di S. Agostino. Lib. 2, cap. 21.

Oratione seconda di S. Agostino. Lib. 2, cap. 21.

Ordine dei Frati Eremiti di S. Agostino fu registrato nel Concilio Lateranense sotto Innocentio III Papa. Lib. 1, cap. 14.

L’Ordine di S. Agostino é fondato principalmente sopra le opere spirituali. Lib. 2, cap. 26.

Ossequio ragionevole, che sia. Lib. 4, cap. 11.

Osservanza della vita rigorosa di S. Agostino coi suoi Eremiti non si ricerca necessariamente dai Frati moderni. Lib. 4, cap. 9.

Osservar la Regola et non haverla havuta prima da S. Agostino, dà prerogativa et merito ai professori di quella. Lib. 2, cap. 14.

Otio, quanto diligentemente si debba fuggire. Lib. 2, cap. 27.

Otiosa parola qual sia. Lib. 2, cap. 27.

P

Pace si mantiene col disprezzo delle cose mondane. Lib. 2, cap. 5.

Patienza é testimonio dell’humiltà. Lib. 2, cap. 8.

Patienza di Costanzo. Lib. 2, cap. 8.

Patienza singolar d’un Abbate. Lib. 2, cap. 8.

Patienza notabile d’un Frate giovane. Lib. 2, cap. 8.

Patienza dei monaci esperimentata dai Filosofi. Lib. 2, cap. 8.

Patienza d’un solo é rimedio alla concordia di molti, il contrario fa l’impatienza. Lib. 2, cap. 8.

B. Pacomio, che insegnasse per conservation della pace. Lib. 2, cap. 5.

A Pacomio, quello che fosse risposto dall’Angelo circa la moltiplicatione delle orationi. Lib. 2, cap. 18.

Pacomio Abbate, quanto aspramente fosse tentato dalla carne et come si portasse nelle tentationi. Lib. 2, cap. 29.

Pacomio loda grandemente l’oratione per rimedio contra le tentationi della carne. Lib. 2, cap. 30.

Padri Eremiti antichi intendevano la S. Scrittura senza haver studiato. Lib. 2, cap. 23.

Pasnutio Abbate perfetto nella vita cenobitica et anacoretica. Lib. 1, cap. 6.

Pasnutio Abbate, che dica del troppo rigor nel castigar il peccato del prossimo. Lib. 2, cap. 10.

Pasnutio Abbate fa la penitenza d’un furto falsamente appostogli. Lib. 2, cap. 10.

Pasnutio intende dall’Angelo quando il fuoco non gli potrebbe nuocere. Lib. 2, cap. 31.

B. Palemone quanto patiente fu nell’infermità. Lib. 2, cap. 12.

Pambo Abbate che modo tenesse per imparar quello ch’udiva dal precettore. Lib. 2, cap. 23.

Pane, che mangiato da S. Nicola, gli rende la sanità. Lib. 2, cap. 12.

S. Paolo semplice, quanto fosse obediente. Lib. 2, cap. 3.

S. Paolo primo Eremita cominciò a far bene per necessità et diventò perfettissimo per volontà. Lib. 3, cap. 12.

S. Paolo Eremita quanto et perché lavorasse. Lib. 2, cap. 24.

Passione et croce di Christo meditata, quanto giovi. Lib. 2, cap. 30.

Pastore Abbate, che dica circa il coprir il peccato del prossimo. Lib. 2, cap. 10.

Pastore Abbate, che dica circa la correttione del prossimo. Lib. 2, cap. 10.

Peccato di gola é di tre sorti. Lib. 4, cap. 7.

Fra Pelegrino da Osimo morto appare a S. Nicola, pregandolo a celebrare la Messa per lui. Lib. 2, cap. 18.

Pemen Abbate, quello che dicesse dell’Oratione fatta con parole non intese da chi ora. Lib. 2, cap. 16.

I perfetti fanno da sé molto più di quello che si commanda ai debili. Lib. 2, cap. 18.

Pericolosa cosa é veder et molto più conversar o habitar con le donne. Lib. 2, cap. 30.

Perseveranza, di quanta importanza sia. Lib. 3, cap. 12.

Fra Pietro di Camerata solitario hebbe rivelatione della morte del B. Agostino da Terano. Lib. 2, cap. 13.

Pietro Abbate si rallegra per la perdita d’un occhio. Lib. 2, cap. 28.

Pinusio Abbate, quanto fosse humile. Lib. 2, cap. 7.

Poveri di spirito, quali siano. Lib. 3, cap. 12.

Poveri finti, quali siano. Lib. 3, cap. 12.

Povertà volontaria, quanto sia degna di laude. Lib. 3, cap. 1.

Povertà fu piantata per la legge di natura. Lib. 3, cap. 1.

Povertà figurata nella legge vecchia. Lib. 3, cap. 1.

Povertà posseduta da Christo perfettissimamente raccomandata ai Christiani et da quelli abbracciata. Lib. 3, cap. 1.

Povertà dei frati Eremiti di S. Agostino abbraccia il modo ch’osservorono gl’Apostoli con Christo dopo ch’egli fu asceso al cielo. Lib. 3, cap. 10.

Povertà s’abbraccia in un dei quattro modi. Lib. 3, cap. 12.

Precetto et commandamento non sempre obligano a la colpa. Lib. 2, cap. 14.

Precetti per ben fare oratione. Lib. 2, cap. 17.

Predicar l’Evangelio, quando si possa servendo a Dio et alla robba. Lib. 1, cap. 12.

Preghiere d’altri, che giovino. Lib. 2, cap. 30.

Prelati come possano far servitù corporale ai sudditi loro. Lib. 2, cap. 4.

Prelato deve disporre della volontà del suddito, come il tutore della robba del pupillo. Lib. 2, cap. 4.

Prelati non deveno dimandar perdono ai sudditi. Lib. 2, cap. 4.

Prelati, quanto discreti debbano esser coi sudditi. Lib. 2, cap. 4.

Preparar si deveno i frati alla morte. Lib. 2, cap. 13.

Preparationi per l’Oratione. Lib. 2, cap. 17.

Preparatione per celebrar la messa. Lib. 2, cap. 18.

Preparati alla morte si sono alcuni frati. Lib. 2, cap. 13.

Preposito qual sia. Lib. 2, cap. 2.

Presbitero qual sia. Lib. 2.

Primi pensieri rivelati et ributtati liberan l’huomo da gl’effetti libidinosi. Lib. 2, cap. 30.

Professione di quelli é perfettissima che si esercitano nella vita anacoretica et nella cenobitica. Lib. 1, cap. 6.

Professione di osservar la regola é molto diversa dalla profession di obedire al Superiore secondo quella. Lib. 2, cap. 14.

Professione con qual forma si habbia a fare. Lib. 2, cap. 14.

Professione con promettere obedienza a S. Agostino se sia espediente. Lib. 2, cap. 14.

Proprietà singolari della S. Madre Chiesa Romana. Lib. 1, cap. 19.

Proprietà é prohibita in tutte le Regole dei Religiosi. Lib. 3, cap. 3.

Proprietà nei Religiosi é stata castigata molte volte da Dio medesimo con cattiva morte, con gl’esempij intorno a ciò. Lib. 3, cap. 13.

Proprietà é vitio più occulto di tutti gl’altri a gl’occhi degl’huomini. 3, cap. 16.

Proprietarij del tempo del Beato Giordano. Lib. 3, cap. 15.

Proprietarij per qual causa sian castigati particolarmente a Dio. Lib.3, cap, 16.

Proprietarij, come sian puniti dalla S. Madre Chiesa. Lib. 3, cap.16.

Proprietario dell’Ordine Cistercense non puote ricevere il viatico della S.ma communione. Lib. 3, cap, 14.

Proprietario dell’Ordine Eremitano cadde all’indietro, dicendo la Messa, et morì subito. Lib. 3, cap. 15.

Proprietario, che morì senza rivelare i beni che teneva come suoi fuor dell’Ordine. Lib. 3, cap. 15.

Proprietario Monaco, come fosse trattato in morte dai Padri dell’Egitto. Lib. 3, cap. 14.

Fra Prospero da Reggio, quanto fosse sollecito a riconciliarsi col prossimo. Lib. 2, cap. 6.

Provisioni et sussidij, perchè si diano ai Maestri, Baccilieri, Lettori et agl’altri. Lib. 4, cap. 5.

Publio Monaco orando impedisce il passo al Demonio mandato da Giuliano Apostata. Lib. 2, cap. 19.

 

 

R

Ragioni per le quali si convenisse restituire il corpo di S. Agostino ai suoi Frati Eremiti. Lib. 2, cap. 18.

Regola di S. Agostino, perchè fosse data. Lib. 1, cap. 1.

Regola di S. Agostino dove sia fondata. Lib. 1, cap. 1.

Regola alcuna di monaci non era stata approvata dalla Sedia Apostolica al tempo di S. Agostino. Lib. 1, cap. 19.

Regola di S. Agostino è fondata sopra quattro sorti di Communioni. Lib. 1.

Regola, a che fine fosse data da S. Agostino ai suoi Frati. Lib. 2, cap. 14.

Regole tre date da S. Agostino .Lib. 2, cap. 14.

Regola di S. Agostino non ha havuto bisogno di dechiaratione. Lib. 2, cap. 14.

Regola di S. Agostino fra tutte le altre è più universale, più facile et più soave. Lib. 2, cap. 14.

Regola di S. Agostino tenuta da diverse sorti di Religioni. Lib. 2, cap. 14.

Regola di S. Agostino non ha avuto bisogno di moderatione. Lib. 2, cap. 14.

Regola, quando obblighi alla colpa. Lib. 2, cap. 14.

Regola di S. Agostino, se oblighi a colpa i trasgressori in tutte le cose in essa contenute. Lib. 2, cap. 14.

Regola di S. Francesco fu accettata circa 800 anni dopo le tre prime approvate. Lib. 3, cap. 3.

Regole tre prime approvate di S. Basilio, di S. Agostino et di S. Benedetto. Lib.3, cap. 3.

Regola di S. Basilio, di S. Agostino, di S. Benedetto et di S. Francesco, che differenze habbiano circa la povertà. Lib. 3, cap. 4.

Regola di S. Agostino è specialmente fondata sopra la communione Apostolica. Lib.. 3, cap. 4.

Regola di S. Agostino è commune a chi tiene beni stabili in commune, et a quei che non li tengono. Lib. 3, cap. 5.

Alla Regola di S. Agostino è più con forme non tener, che tenere i beni stabili. Lib. 3, cap. 6.

Religiosi, perchè siano così chiamati. Lib.2, cap. 25.

Religiosi non esenti dalle opere manuali. Lib. 2, cap. 25.

Religiosi, quali possano viver d’elemosine, et quali non. Lib. 2, cap. 25.

Religiosi antichi havevano facilmente tutti i lor bisogni dal commune, perchè si contentavano di poco. Lib. 3, cap. 6.

Religiosi di S. Agostino, nei luochi dove possono viver d’elemosine, non dovrebbero tener beni stabili. Lib. 3, cap. 8.

Religiosi che nell’ingresso all’Ordine non si sono spogliati d’ogni proprietà, lo deveno far quanto prima possono. Lib. 3, cap. 13.

Il Religioso deve portar in dosso l’habito giorno et notte et dormir con esso. Lib. 1, cap. 15.

Religioso che fa la propria volontà commette peccato simile al furto. Lib. 2, cap. 2.

Religioso disobbediente, che risposta havesse da uno spiritato. Lib. 2, cap. 2.

Religioso, che stima deve far del comandamento del suo Prelato. Lib. 2, cap. 2

Religioso deve esser preparato a consignare prontamente quanto gli fosse stato concesso dal Superiore. Lib. 3, cap. 13.

Rendite convengono più all’Ordine Eremitano di S. Agostino, che i poderi. Lib. 3, cap. 9.

Rendite in particolar, come si possano tener dai Frati Eremiti di S. Agostino. Lib. 3, cap. 9.

Riccardo Cardinale Diacono di S. Angelo fu il primo Protettor dell’Ordine di S. Agostino. Lib. I, cap. 16.

Riconciliatione col prossimo da chi si debba procurare. Lib. 2, cap.6.

Ricordo notabile d’un vecchio nella sua morte. Lib. 2, cap. 23.

Sacerdote con quanta purità debba sforzarsi d’andare a celebrar la messa. Lib. 2, cap. 18.

Sacerdoti, che celebrano degnamente, quanto frutto acquistino a se stessi et agl’altri vivi et morti. Lib. 2, cap. 18.

Sarabaiti sono monaci finti et ipocriti. Lib. I, cap. 3.

Scandalo si deve fuggir nella singolarità. Lib. 4, cap, 11.

Scienza spirituale, come si acquisti. Lib. 2, cap. 23.

Scritture Pontificie antiche in favor dell’Ordine Eremitano, perchè non si trovino. Lib. I, cap. 14

Senocrate filosofo, quanto continente fosse con una donna. Lib. 2, cap. 31.

Separation della compagnia dei frati si fa in tre modi. Lib. 2, cap. 10

Serapione Abbate scopre la finta humiltà d’un frate giovane. Lib. 2, cap.8.

Sereno Abbate a quanta purità ascendesse. Lib. 2, cap. 31.

Siclo è una moneta, che val quattro dramme. Buda de asse et patribus eius. Lib.3.

Siena fa festa ogn’anno nella depositione del Beato Agostino da Terano quivi sepolto. Lib. 2, cap, 13.

Silentio lodato. Lib. 4, cap, 8.

Silvano Abbate, come procedesse con un frate che non approvava che’l monaco lavorasse manualmente. Lib. 2, cap.25.

Silvano Abbate, come acquistasse la scienza spirituale. Lib. 2, cap, 23.

Silvano Abbate, quanto fosse rigoroso nel digiuno. Lib. 4, cap. 7.

Fra Simone da Todi fu di tanta patienza et santità, che previde la sua morte et fece miracoli. Lib. 2, cap. 8.

Sinaxi son congregationi o communioni.

Singolar digiuno porta seco molti peccati. Lib. 4, cap. 12.

Singolari nelle buone opere sono spesse volte ingannati dal Demonio, et esempij intorno a ciò. Lib. I, cap. 11.

Singolarità è biasimevole fra i Cenobiti. Lib. 2, cap. 9.

Singolarità, perche sia buona deve haver tre compagne. Lib. 4, cap. 11.

Singolarità nel pigliar meno, quando sia vitiosa. Lib. 4, cap. 12.

Singolarità occulta è approbata et la publica è ripresa. Lib. 4, cap. 12.

Singolarità nel voler haver più de gl’altri, quando sia vitiosa. Lib. 4, cap.13.

Sinomini son nomi che sotto diverse voci significano una cosa istessa.

Singolarmente proveder a se stesso, quando sia escusabile. Lib. 4, cap. 13.

Solitarij tentati di superbia. Lib. 2, cap. 9.

Successori, et imitatori degl’Apostoli, quali siano. Lib. 2, cap. 2.

Suddito regolare non può far particolar mortificazione senza licenza del suo Prelato. Lib. 2, cap. 11.

Superbia, quanto sia dannosa. Lib. 2, cap.7.

Superbia combatte occultamente. Lib. 2, cap. 9.

Superbia, quanto danno facesse ad un frate tenuto per santo. Lib. 2, cap. 9.

T

Tener beni stabili non è utile, nè espediente ai Frati Eremiti di S. Agostino. Lib. 3, cap. 8.

Tenere in particolare s’intende in doi modi. Lib. 3, cap. 13.

Tentati sono circa la fede quei che muoiono. Lib. 2, cap.13.

Tentation di carne superata col verso del salmo 118. Lib. 2, cap. 30.

Teodoro Abbate, per non veder donne, lasciò di vedere la propria madre. Lib. 2, cap.30.

Teodoro Abbate sta sette giorni in continua oratione per impetrar la rivelatione d’un dubbio. Lib. 2, cap. 23.

Teodoro Abbate, che dicesse contra quelli, che troppo tardano a comunicarsi. Lib.2, cap. 18.

Terminario frate, che sia vedi alla voce Frate Terminario.

Titolo proprio dell’Ordine Eremitano di S. Agostino qual sia. Lib. I, cap. 17.

Fra Tommaso da Rimini, quanto fosse caritativo verso i poveri. Lib. 2, cap. 5.

Fra Tomaso d’Argentina Generale, che opere scrivesse. Lib. 2, cap. 22.

Maestro Fra Tomaso d’Hibernia auttore d’un’opera detta, Manipulus florum. Lib. 2, cap. 14.

V

Valor delle persone s’intende in doi modi. Lib. 4.

Valor della natura distinto dal valor delle persone. Lib. 4, cap.2.

Vecchi sono alle volte più tentati de gl’altri, perchè sono al fine della vita. Lib. 2, cap.31.

Veder delle donne, quanto sia stato fuggito da diversi. Lib. 2, cap. 30.

Vescovi dispensatori dei beni ecclesiastici. Lib. 3, cap. 2.

Vespertine son gl’esamini o atti che fanno quelli che voglion pigliare un grado di lettere.

Vestimenti delicati, quali siano. Lib. 4, cap. 14.

Vestimenti si deveno ricever dal commune da un medesimo luoco et non deveno esser notabili. Lib. 4, cap. 14.

Fra Ugolino da Orvieto, Generale, vescovo di Rimini et Patriarca di Costantinopoli, scrisse egregiamente sopra le Sentenze. Lib. 2, cap. 22.

Visione fatta ad un padre della concessione del luoco in Pavia all’Ordine Eremitano di S. Agostino. Lib. 1, cap. 18.

Visione della SS.ma Eucarestia ad un Frate, il quale scioccamente ne haveva dubitato. Lib. 2, cap. 18.

Visione al padre et alla madre di S. Nicola da Tolentino. Lib. 2, cap. 19.

Visione di S. Pietro occorsa allo stesso Beato Giordano. Lib. 2, cap. 20.

Vita delli Anacoreti è più perfetta di quella dei Cenobiti. Lib. 1, cap. 4.

Vita dei Cenobiti è più sicura della vita de gl’Anacoreti. Lib. 1. cap. 5.

Vita perfettissima qual sia. Lib. 1, cap. 11.

Viver si deve d’una dispensa. Lib. 4. Cap. 5.

Il viver in commune si deve osservar con quattro conditioni. Lib. 4, cap. 5.

Union di core et union d’anima, che siano. Lib. 2, cap. 1.

Union di volontà, quanti beni partorisca nei Cenobiti. Lib. 2, cap. 1.

Volontà propria, quand’è rinontiata, non si deve più rivocare. Lib. 4, cap. 12.

Volontà propria a quanta pena conducesse una donna. Lib.2, cap. 2.

Volontà propria mortificata mantiene la concordia. Lib. 2, cap 5.

Volontà propria, che sia. Lib. 2, cap. 5.

Voti tre essentiali dell’Ordine obligano a peccato mortale. Lib. 2, cap. 14.

Voti fatti dall’Auttore alla SS.ma vergine lo liberarono da certissima morte. Lib. 2, cap. 20.

Voti fatti si deveno sollecitamente osservare. Lib.2, cap. 20.

Urbano Papa, perche lasciasse che la Chiesa possedesse i beni stabili. Lib. 3, cap. 2.

Uscir non deve il Frate di Convento se non per causa publica. Lib. I, cap. 12.

Uscir dalla sua religione per entrare in un’altra con pretesto di far vita più stretta, è tentatione. Lib. 4, cap. 10.