V
Madonna del Buon Consiglio
Scheda storica
Dei titoli con i quali l'Ordine Agostiniano onora Maria quello del Buon Consiglio è quello che ha avuto più successo e maggior diffusione tra il popolo. L'origine di questo titolo è dato dal Santuario agostiniano di Genazzano (Roma) ove dal 1467 è molto venerato un pregevole affresco raffigurante la Madonna teneramente stretta al collo dal Figlio Gesù. Gli inizi si riferiscono a un fatto in qualche modo prodigioso: una devotissima immagine della Madonna che si impone all'attenzione di tutti. Abbiamo la testimonianza del P. Ambrogio da Cori, provinciale agostiniano di Roma e poi Priore Generale, il quale ci dice che il 25 aprile 1467 all'ora del Vespro "quaedam imago Beatae Virginis in pariete dictae ecclesiae miraculose apparuit". Da questo testo si formò una suggestiva tradizione che si sviluppa anche su elementi storici.
Gli Agostiniani erano a Genazzano fin dal 1278 in un eremo esterno all'abitato, fuori di Porta Romana; nel 1356 furono chiamati dai Principi Colonna entro il paese per condurre una parrocchia che aveva sede nella chiesetta detta di S. Maria del Buon Consiglio. Passato un secolo la chiesa era ormai fatiscente e si rendeva necessaria una radicale ricostruzione. Chi si fece carico di questa opera adoperandosi anche per reperire i necessari fondi presso il popolo fu la Beata Petruccia, terziaria agostiniana, la quale, giunta all'esaurimento dei fondi di cui disponeva, continuava ad avere e a infondere agli altri viva fiducia, sicura che la Beata Vergine e S. Agostino sarebbero intervenuti per portare a termine la costruzione. Le preghiere furono esaudite e l'attesa fu premiata. Ed ecco che la sera del 25 aprile 1467, festa di S. Marco, all'ora del Vespro avveniva qualcosa che colse tutti di sorpresa e che fu subito interpretato come fatto prodigioso. La tradizione poi, fiorita su un dato di
fatto sicuro ma non meglio precisato, si esprime raccontando che il dipinto di Genazzano proviene da Scutari in Albania al tempo dell'invasione dei Turchi e che, portato dagli angeli fino al Santuario, vi giunse la sera del 25 aprile accompagnato da due devoti che, sempre guardando in alto verso l'immagine sacra, senza accorgersi dell'ampio spazio di mare e di terra percorso, giunsero nella cittadina laziale stabilendovisi e dando origine a due famiglie che vi trasmisero l'onore di questo singolare privilegio.
Anche questa tradizione va letta nel suo preciso contesto sociale e culturale, ma certamente giustifica il fatto che Genazzano si è andata affermando sempre più come uno dei maggiori centri del culto mariano: ne sono prova l'ininterrotta serie di pellegrini che vi giungono da ogni parte, le visite fatte dagli stessi Pontefici e l'esistenza di una Associazione e Pia Unione, che accoglie i tanti devoti della Madonna del Buon Consiglio.
Scheda iconografica
Dal punto di vista iconografico l'immagine base è quella di Genazzano, un pregevole affresco definito da alcuni esperti "opera di pura arte romana del sec. XIII" e da altri "opera tardo-gotica-bizantina con influssi della scuola veneta". Indubbiamente una raffigurazione con un profondo ed evidente senso religioso e sacro, espresso tanto nel vigore del volto del Bambino quanto nella dolcezza dei lineamenti della Madre.
L'immagine si sviluppa su un tema: l'intenso abbraccio del Figlio alla Madre, ove appare con chiarezza che la fonte di energia è nel Dio incarnato, dal quale la Madre attinge forza e luce. Sono questi gli elementi che anche nella impostazione iconografica rispettano le linee del più corretto rapporto tra cristologia e mariologia.
L'iconografia di questo titolo ha avuto lungo i secoli una diffusione enorme, tanto da poter essere ritenuta l'immagine più diffusa a livello popolare con due caratteristiche: la sostanziale fedeltà all'immagine fondamentale e una infinita varietà negli elementi secondari. Comunque sempre e ovunque una immagine della Madonna del Buon Consiglio è da tutti immediatamente riconoscibile per i tratti fondamentali e costanti.
Altra caratteristica è che normalmente le raffigurazioni pittoriche sono di piccole dimensioni, rispettando anche in questo l'immagine originale di Genazzano.
La devozione popolare ha dato diffusione a una estesa quantità di immaginette e santini. Questi in realtà nel loro insieme esprimono una maggiore libertà di fantasia e di interpretazione, producendo disegni spesso simpatici, espressivi e molto raffinati.
Scheda liturgica
Il culto della Madre del Buon Consiglio, favorito dai Sommi Pontefici, diffuso dagli Agostiniani e sempre sostenuto dai fedeli, trova la sua espressione più elevata nella Liturgia che via via si andò formando. Nel 1727 papa Benedetto XIII concedeva al clero di Genazzano Messa e Ufficio propri fissando la data della festa il 25 aprile. A conclusione del processo condotto per verificare il fatto storico dell'apparizione, nel 1779 la Sacra Congregazione dei Riti approvò per il Santuario e il Convento di Genazzano l'Ufficio e la Messa dell'Apparizione dell'immagine del Buon Consiglio con Letture e Preghiere e altri testi propri ribadendo per la festa la data del 25 aprile e la qualifica liturgica di "rito doppio di prima classe con ottava". Nel 1781 il Priore Generale P. Francesco Saverio Vasquez chiese e ottenne che l'Officio venisse esteso a tutto l'Ordine Agostiniano con rito doppio maggiore; in tale circostanza la data della festa fu spostata al giorno successivo, come rimarrà poi in seguito e cioè il 26 aprile. Nell'edizione del 1782 del Breviario dell'Ordine appare fissata tutta la liturgia propria della festa della Madonna del Buon Consiglio. Nel 1788, su richiesta del P. Generale Stefano Bellesini, l'Officio di N.S. del Buon Consiglio è fissato a "doppio di seconda classe" per tutto l'Ordine. Nel 1884 l'Ordine Agostiniano ottiene da Leone XIII l'approvazione di un nuovo Officio con Messa in onore della Vergine del Buon Consiglio; seguirà una riforma del tutto rinnovata nel 1914 e infine quella attuale che porta la data 1976.
Nel 1903 Papa Leone XIII, che più volte manifestò la sua tenera devozione alla Madonna di Genazzano, dispose che nelle Litanie Lauretane dopo l'invocazione Mater admirabilis si invocasse la Vergine con il titolo Mater Boni Consilii. Nel Messale proprio dell'Ordine edito nel 1976 sono formulati i nuovi testi liturgici che mettono in evidenza questo titolo nel suo riferimento cristologico e mariologico. Nell'attuale Rituale dell'Ordine del 1981 il titolo mariano del Buon Consiglio è ricordato tra quelli ufficiali dell'Ordine. Il Messale Mariano edito dalla CEI riporta la Messa in onore di Maria Vergine Madre del Buon Consiglio (n. 33, p. 108).