Introduzione
La provincia fu fondata nel 1299 a causa della divisione della primitiva provincia di Germania in quattro. La provincia di Baviera era molto estesa, con conventi in Baviera, Carinzia, Austria, Moravia, Boemia, Polonia, Slesia e Lituania. A metà del secolo XIV la Provincia aveva 60 conventi, e si distinsero quelli di Monaco Regensburg (Ratisbona), Nuremberg, Vienna, Praga, Brünn e Cracovia. Nel 1290 si celebrò il capitolo generale di Regensburg, dove furono approvate le prime costituzioni dell’Ordine delle quali conosciamo il testo integrale, le cosiddette «Costituzioni di Ratisbona». Nel 1362 si celebrò il capitolo generale a Vienna e nel 1397 a Monaco. La provincia di Baviera, anche se sopravvisse al protestantesimo, perse a causa del luteranesimo nove dei suoi conventi, tra questi cinque in Slesia e uno dei suoi provinciali, il P. Georg Teschler (1528-1534), si convertì al luteranesimo. Si vide anche un grande calo del numero di religiosi e nel 1530 la provincia non aveva più di cento religiosi. L’unica parte della provincia che rimase praticamente intatta era rappresentata dai conventi della Polonia con i quali il priore generale Girolamo Seripando (1539-1551) costituì la provincia di Polonia, approvata dal capitolo generale celebrato a Recanati nel 1547. La provincia di Baviera riuscì a superare la crisi luterana grazie all’appoggio degli agostiniani italiani, però il crescente nazionalismo esistente fece sì che nel 1578 si costituisse una provincia in Estiria e Carinzia e, nel 1604, si divise di nuovo, costituendosi la provincia Boemo-Austriaca. Per l’antica provincia di Baviera, rimanevano le zone di Baviera, Tirolo e Salisburgo. Dagli inizi del secolo XVII, la provincia sperimentò un rinnovamento della vita religiosa e tra il 1604 e il 1606 furono fondati tre nuovi conventi: quelli di Seefeld, Salisburgo e Ingolstadt. Nella seconda metà del secolo XVII sperimentò un notevole sviluppo. Nel 1650 aveva nove conventi, due parrocchie e 110 membri. In questo anno ricevette il convento di Dürnberg. I centri di studi della provincia erano i conventi di Monaco e Salisburgo e il noviziato si faceva nel convento di Seemanshausen. A partire dal 1673, quando era provinciale il P. Maralt, vennero accettate le parrocchie di Viebach, Bettbrunnen, Rötz e Aufkirchen e anche alcuni conventi nella parte austriaca. Poco dopo la provincia si organizzò, in quanto al regime di governo, in due vicariati, la «provincia di Monaco», cioè, la zona bavarese, e un secondo nella «parte di Salisburgo», cioè la zona austriaca del Tirolo. L’organizzazione indicata fu realizzata dal P. Fulgenzio Travalloni, posteriormente priore generale, che era stato inviato alla provincia in qualità di commissario apostolico. Nel 1682 vennero acquisiti i conventi di Tittmoningen, Kuffstein e Mühlheim-Salzburghofen. Con questi e altri, venne fondata in seguito, nel 1684, una nuova provincia, quella di Salisburgo-Tirolo. Nella prima metà del secolo XVIII la provincia si trovava in buono stato d’osservanza, merito soprattutto dei due provinciali, i Padri Angelo Höggmayr (1680-1739) e Giovanni Félix Ossinger (1694-1767), quest’ultimo autore della famosa Bibliotheca Augustiniana e che arrivò ad essere assistente generale. Agli inizi del secolo XIX la provincia aveva dieci conventi e 147 frati, e si distinse il convento di Monaco, dove esisteva una magnifica biblioteca e dove risiedettero all’epoca religiosi illustri come Bruno Holzapfel, Wolfgang Dachauer, Agnelo Merz, Teófilo Huebpauer, Alberto Bauer, Raimundo Zehmann, Basilio Payr, Máximo Imhof, Angélico Fischer, Gelasio Hieber, Ángel Höggmayr, Agnelo Kandler e Fulgencio Mayr. L’invasione napoleonica in Germania mise fine senza dubbio alla vita della provincia bavarese, che fu soppressa nel 1803.
Juan Josè Vallejo Penedo, OSA