Introduzione
L’esistenza della provincia di Francia risale agli inizi dell’Ordine. Nel 1278 aveva dieci conventi. Nel 1329 e 1345 si celebrò il capitolo generale nel convento di Parigi e nel 1447 nel convento di Bourges. Si distinsero, durante il medioevo, e praticamente durante tutta la storia della provincia francese, i conventi di Parigi Angers, Rouen, Reims, Metz, Orleans e Tournai. Tra i suoi religiosi si distinsero Nicola Carpentier, confessore del Re di Francia nel 1431; Giacomo Legrand umanista; Giovanni Pasquerel, cappellano e confessore di Santa Giovanna d’Arco dal 1428 al 1430 e professore di teologia all’università di Angers dal 1439. Secondo il catalogo Seripandiano (ca. 1540) la provincia aveva in questo momento 30 conventi. La provincia si vide parzialmente menomata dalla riforma luterana: cinque religiosi furono espulsi, accusati di luteranesimo e lo stesso priore provinciale, P. Pierre Guerente (1540-1543), fu processato per questo motivo, anche se alla fine fu dimostrata la sua innocenza. I conventi di La Rochelle e Angers soffrirono l’influenza calvinista e vari conventuali di La Rochelle furono martirizzati dai calvinisti nel 1557. L’agostiniano P. Jean Gallot, che si trovava a capo della tendenza calvinista, fu espulso dall’Ordine nel 1555. Sia questa provincia che il resto delle francesi vivevano una vita molto rilassata durante il secolo XVI come hanno constatato i priori generali Girolamo Seripando (1539-1551) e Taddeo Guidelli (1570-1581), nell’effettuare la visita canonica delle stesse, il primo nel 1542 e il secondo nel 1572. Però in seguito le quattro province hanno iniziato un processo di riforma mediante il fenomeno che è conosciuto come le «communautés» (le comunità), che potevano contare su vicari propri dipendenti dai provinciali rispettivi. Nella provincia della Francia si iniziò con le «communauté de Bourges» che subito si convertì nella provincia di San Guglielmo. Nel 1635 la provincia aveva 15 conventi che cinque anni più tardi erano già 17, abitati da 350 religiosi. Un luogo che si è distinto nella storia della provincia di Francia, corrisponde allo Studio Generale di Parigi, nel quale risiedevano abitualmente duecento religiosi tra professori e studenti. Tra i religiosi si sono distinti Michel Gerbault, Claude Brun, Julien Benoit, Jean Grange, Pierre Baron, Léonard le Cocq, Jean Hardouin e Jacques Martin. Nel 1650 la provincia aveva 16 conventi, tre di questi, quelli di Parigi, Toulouse e Avignon erano studi generali, e 300 religiosi, però era iniziata una fase di decadenza a livello di studio e preghiera, e per questo il priore generale Paolo Luchini (1655-1661) visitò la provincia ed emise diversi decreti riformatori, che furono aumentati da suoi successori, in particolare il P. Valvasori. Malgrado ciò, nella provincia di Francia c’era una grandissima devozione per il Santissimo Sacramento, il promotore fu il P. Girolamo Morel (Girolamo del Santissimo Sacramento), che istituì una confraternita dedicata all’adorazione perpetua che fu approvata dal priore generale P. Domenico Valvassori nel 1680. Durante il secolo XVIII la provincia continuò il suo cammino senza grandi inconvenienti, anche se con un calo dell’osservanza e molteplici ingerenze dell’autorità civile, arrivando a sopportare una visita di rinnovamento civile nel 1771. Alla fine la Rivoluzione mise fine alla secolare provincia di Francia nel 1790.
Juan Josè Vallejo Penedo, OSA