Introduzione
Il titolo ufficiale della nostra provincia è quello del Ss.mo Nome di Gesù e fu fondata canonicamente nel 1565, per decreto del P. Gral. Fr. Cristoforo di Padova e confermato nel Capitolo Generale del 1568 tenutosi a Milano. Comunemente questa provincia viene denominata Provincia del Messico. I religiosi agostiniani arrivarono in Messico nel maggio del 1533 in numero di sette frati, tutti chierici provenienti dalla provincia di Castiglia. Fecero opera di evangelizzazione in Città del Messico e periferia, organizzando il loro lavoro apostolico per tre vie diverse. La prima, chiamata del Sud, abbracciava gli stati di Morelos, Puebla e Guerriero. La seconda via di evangelizzazione fu rivolta verso Nord, nella regione delle «huastecas», negli stati di Puebla, Veracruz, Hidalgo, Querétaro e S. Luis Potosì. La terza si rivolse verso occidente, nella regione tarasca (stato di Michoacàn), arrivando fino a Guadalajara nel 1573 e Zacatecas nel 1576. Durante il secolo XVI i religiosi agostiniani del Messico crebbero molto come numero, tanto che alla fine di questo secolo l’Ordine poteva contare su 600 frati, essendo per la maggior parte creoli e gli spagnoli in minoranza. La ragione per cui sorge questa provincia si deve al fatto che codesta era un nuovo territorio evangelizzato e poi anche perché vi era un numero sempre crescente di religiosi e quindi anche di conventi. È dunque logico che il primo impegno apostolico sia stata l’evangelizzazione degli indigeni, tale azione educativa consisteva nell’impartire lezioni di lingua castigliana, l’insegnamento della dottrina cristiana e il nuovo modo di vivere da cristiani. I religiosi, una volta educati alla fede gli indigeni, insegnarono loro diversi mestieri e nuove tecniche per coltivare la terra, ma anche come costruire spazi abitativi più grandi, raggruppando i villaggi. In modo del tutto speciale gli agostiniani si distinsero dando più fiducia nella capacità spirituale degli indigeni. Saranno gli agostiniani che daranno loro per primi l’Eucaristia e insegnar loro a difendere i propri diritti come persone con capacità morale di autogovernarsi. Senza dubbio diedero un’importanza fondamentale alla comprensione della propria idiosincrasia. Per questo fu convocato il primo Capitolo del 8 giugno 1534, nel convento di Ocuituco e si deliberò che ogni frate dovesse prendersi carico di un villaggio e della lingua per poter comprendere come si amministravano gli indigeni. Ma gli agostiniani ebbero un ruolo molto importante nell’educazione dei piccoli e dei giovani. Vari storici affermano che sono gli agostiniani a fondare una scuola pubblica in Città del Messico. Ricoprirono un grande ruolo di cattedratici, storici e teologi nella Pontificia Università del Messico. Attualmente gli agostiniani della provincia messicana si dedicano, per lo più, alla pastorale parrocchiale di città e villaggi. Sono molto pochi quelli che si dedicano all’insegnamento accademico, con grande danno per la ricerca. Come momenti storici significativi si possono segnalare: 1533, l’arrivo degli agostiniani; 1540, fondazione del primo studio superiore della provincia nel convento di Tiripitio; 1564; 1563, viaggio nelle Filippine di Fr. Andrea de Urdaneda ed ampliamento missionario della provincia del Messico; 1565, fondazione giuridica della provincia; 1575, fondazione del collegio di S. Paolo, seminario di grandi frati missionari, cattedratici e vescovi nei secoli XVI, XVII e XVIII. Altra realtà da non sottovalutare fu la fondazione della provincia di S. Nicola di Tolentino di Michoacàn nel 1602. Nel 1527 si mise in atto la prima applicazione del decreto di «alternativa» da parte del governo provinciale. Nel 1683 si dà inizio alla costruzione del santuario e convento di Chalma, da parte di P. Diego de la Cadena. All’inizio del secolo XVIII si constata il costante aumento della provincia, ma a partire dall’anno 1754 gli agostiniani del Messico non poterono che accettare la messa in atto del decreto reale della secolarizzazione dei luoghi di catechesi. Per soddisfare a questo ordine reale gli agostiniani si servirono di un lasso di tempo di circa 20 anni: nell’anno 1782 la provincia messicana risulterà ridotta a 11 conventi e 5 vicarìe e poco più di 700 frati. Come si può vedere, con questo evento inizio la decadenza della provincia messicana. Passò il turbolento secolo XIX, liberale e anticlericale che diede il colpo di grazia alla vita agostiniana in Messico, con la messa in atto delle leggi di Riforma che dal 1838 fino al 1861 furono adoperate dal governi liberali. Il fattore che indica questa decadenza sta nel fatto che la provincia del Messico non può celebrare i Capitoli Provinciali dal 1859 al 1898, senza contare che nessun convento esisteva all’epoca in Città del Messico e la provincia nell’anno 1898 contava solo 28 sacerdoti in 7 conventi e senza nessun novizio. All’inizio del secolo XX si riscontra nella provincia un ristretto numero di frati, nel 1909 si ebbero solo 16 sacerdoti, un fratello solenne e 10 professi di voti temporanei. La sventura più grande è stata poi l’arrivo della Rivoluzione Messicana e la conseguente persecuzione religiosa riducendo così la provincia un uno stato di latente sopravvivenza. Negli anni ’20 la provincia si trovò nella necessità di chiedere aiuto ad altre province per rimpinguare le sue file di religiosi: due sacerdoti dalla provincia di Michoacàn e altri dalla Spagna. Nel 1925 il P. Bardomiano Silva apre lo studentato di Chalma ed è questo il seme di ripresa della Provincia del Ss.mo Nome di Gesù del Messico. Il riscontro di questa ripresa sono una serie di fondazioni a Città del Messico, che a partire dal 1930 fino al 1972 diedero alla provincia 24 conventi e il significativo numero di 80 frati sacerdoti. I principali personaggi della provincia sono:
- P. Fr. Antonio de Roa, grande missionario della «husteca hidalguense», che morì in fama di santità nel 1563;
- Fr. Agostino de Coruña, arrivato in Messico nel 1533 il quale si distinse per il suo zelo missionario. Fu eletto provinciale e, mentre svolgeva questo incarico, fu eletto vescovo di Popayàn (Colombia) nel 1564, dopo un arduo impegno apostolico morì in odore di santità nel 1598;
- Fr. Giovan Battista Moya fu connovizio di S. Alfonso de Orozco e di Fr. Agostino de Coruña, che accompagnò in Messico nel 1536. Fu il grande evangelizzatore della calda terra messicana, negli stati di Michoacàn e Guerriero, morì a Morelia in fama di santità; i suoi resti si conservano ancora in questo convento di Morelia. Il suo processo di beatificazione fu approvato nel 1998;
- il frate più importante di questa nostra provincia fu Fr. Bartolomeo Gutiérrez, che si distinse nell’evangelizzazione delle Filippine e del Giappone. Fu martirizzato nel 1632 e beatificato da Pio IX nel 1867.
Altri personaggi che godono di fama di santità furono Fr. Bartolomeo de Jesùs Marìa, eremita a Chalma e custode della famosa immagine di Cristo crocifisso, morì nel 1658 e Fr. Cristoforo del Molina, conventuale a N.ra Sig.ra della Grazia di Puebla, dove visse sempre come religioso virtuoso e obbediente. Morì nel 1638.
Personaggi importanti sono anche quelli che si sono distinti per il loro sapere come Fr. Alfonso di Veracruz, che in Spagna fu alunno di Fratesco de Vitoria e arrivando in Messico indossò l’abito agostiniano nel 1536. Fu grande evangelizzatore in terra tarasca e per due volte vicario provinciale. Insegnò Diritto Canonico all’Università di Salamanca, insegnò quindi Sacra Scrittura e teologia nella Pontificia Università del Messico, nel 1573 fondò il Collegio di S. Paolo del Messico e morì nel 1575.
Altri personaggi ancora sono Fr. Agostino Farfàn, medico e religioso agostiniano, cattedratico presso l’Università del Messico, dove morì nel 1604; Fr. Pietro de Agurto, gran teologo e cattedratico dell’Università del Messico che fu il primo creolo eletto vescovo; Fr. Nicola de Witte, primo dell’Imperatore Carlo V, morì nel 1608 e molti altri.
Jaime Barajas, OSA