Congregazione degli Agostiniani Scalzi del Regno di Napoli

Congregazione degli Agostiniani Scalzi del Regno di Napoli (OESA)

Congregationis eremitarum discalceatorum sancti Patris Augustini regni Neapolitani - Italia

Congregazione - Ordine degli Eremitani di Sant'Agostino
Fondazione 1593 - 1931

Introduzione

Con decreto del Priore Generale agostiniano Andrea Securani il 16 novembre 1593 nasceva ufficialmente a Napoli, ad opera del Padre Ambrogio Staibano, la “Congregazione dei frati Scalzi di S. Agostino del Regno di Napoli”. In tal modo veniva definitivamente sancito lo smembramento di quest’ultima dalla Congregazione degli Eremiti di Centorbi, detta degli Eremiti di Sicilia. L’origine della Congregazione ha dato a lungo adito ad errori e confusioni derivanti dal voler vedere in essa una diretta filiazione della riforma attuata in Spagna dai Padri Recolletti ed introdotta in Italia dal P. Armando Diaz, proveniente dal convento riformato di Talavera. La tesi oggi più accreditata vuole la Congregazione italiana nata, come già detto, dallo smembramento della già esistente Congregazione riformata di Centorbi, sorta il 22 maggio 1585 ad opera del Padre Andrea Del Guasto. Costui, vestito l’abito agostiniano, aveva riunito intorno a sé 12 eremiti fra cui il Diaz, cui era toccato il compito di aggregare nuovi conventi alla Congregazione. A Napoli gli si affiancarono il P. Andrea Staglietta ed il P. Ambrogio Staibano e fu proprio in questa città che fu decisa la scissione da cui ebbero vita gli Agostiniani Scalzi. La Congregazione andò acquistando progressivamente una forte autonomia: pur rimanendo sotto la giurisdizione del Priore Generale agostiniano, ma l’autorità di quest’ultimo si ridusse al diritto di visita durante il sessennio del generalato. Gli Agostiniani Scalzi ebbero immediatamente una vasta diffusione. Nel 1611 si unì loro la Congregazione riformata della Madonna del Soccorso in Sicilia ed in breve si aprirono nuove case in Italia e all’estero. Nel 1626 fu sancita la suddivisione in 4 province: romana, napoletana, genovese, palermitana (o siciliana). Nel 1659 si formarono la piemontese e la messinese, nel 1674 quella milanese e nel 1731 quella ferrarese-picena. Al momento della inchiesta Innocenziana del 1650 le 4 province italiane comprendevano 51 conventi con 945 frati.

 

Scheda di approfondimento
Fondata dall’agostiniano pugliese Fr. Ambrogio Staibano. Fu riconosciuta come congregazione dal priore generale Securani il 16 novembre del 1593, con il nome di “Congregationis eremitarum discalceatorum sancti Patris Augustini regni Neapolitani”. I primi statuti, redatti dal P. Ambrogio Staibano, con l’aiuto del P. Andrés de S. Giobbe, furono approvati dal priore generale Andrea Securani (1592-1598), e poco dopo, nel 1599, dal Papa Clemente VIII. Il secondo vicario generale, P. Agostino Maria della Santissima Trinità, nominato dal priore generale, trasferì il centro della congregazione di Napoli a Roma, dove il convento di San Paolo della Regola, si convertì in sede del vicario fino al 1615 quando fu trasferito al nuovo convento di Gesù e Maria in via del Corso. Nel 1626 la congregazione si divise in quattro province: Roma con 16 conventi, Napoli con 11, Genova con 16 e la Sicilia con 13, in totale 56 conventi e 800 religiosi. Nel 1623 fondarono a Praga, nel 1630 ricevettero il convento di S. Agostino di Vienna che apparteneva alla provincia e nel 1642 accettarono il convento di Ljublajana. Questa congregazione fondò anche conventi in Austria, Bohemia e Germania. Tra i suoi religiosi si distinsero lo storico Epifanio di San Girolamo, primo cronista della congregazione; e i predicatori Serafino di San Bernardo, Giacomo di Santa Lucia, Giovanni di San Guglielmo e Abramo di Santa Chiara, probabilmente il più famoso di tutti. Nel 1699 la congregazione accettò una missione a Tonquín (Hanoi) che si mantenne fino al 180 e dal 1736 al 1811 si stabilirono a Pechino. Alcuni padri missionari ad Hanoi e a Pechino, furono martirizzati. Nel 1731 la congregazione aveva 9 province, 94 case e più di 2000 religiosi, però, tra il 1806 e il 1810 persero tutti i conventi italiani eccetto quelli della Sicilia che non fu occupata dagli eserciti francesi. Terminata l’epoca napoleonica, il vicario generale P. Sabino Piccinini e la maggioranza dei religiosi che avevano formato parte delle province di Roma e Ferrara-Marche, desideravano integrarsi pienamente all’Ordine, mentre il resto preferiva mantenere la propria vita come congregazione. La decisione fu affidata dal papa ad una commissione di cardinali che il 26 gennaio del 1816, optò per la continuità della congregazione, però lasciando libertà ai religiosi che chiedevano di integrarsi nell’Ordine. Alcuni lo fecero, tra questi anche colui che fino ad allora era vicario generale, P. Piccinini, che formalizzò suo malgrado il 23 aprile del 1816. Il resto riprese la sua vita poiché vennero restaurate alcune delle antiche province. Nel 1819 Pio VII nominò vicario generale il P. Pasquale Contursi di San Nicola. Con lui ed anche sotto il governo del suo successorie P. Giulio di San Giovanni Battista (1825-1831), la congregazione riuscì ad aprire alcuni conventi ed ebbero nuove vocazioni. Agli inizi del secolo XX, provarono più volte ad ottenere l’indipendenza totale dall’Ordine, che, alla fine, ottennero il 24 aprile del 1931, ottenendo il permesso per denominare quelli che a quel tempo erano vicari generali, priori generali. Da allora, il nuovo Ordine, chiamato Ordine degli Agostiniani Scalzi, continuò la sua esistenza in modo separato dall’Ordine di S. Agostino, vivendo alcuni momenti di crisi poiché nel 1971 avevano 26 case e 150 religiosi dei quali 99 erano sacerdoti. Nel 1948 entrarono in Brasile e attualmente il nuovo Ordine affronta con ottimismo la sua esistenza e si trova in un periodo di discreto recupero. Secondo l’ Annuario Pontificio del 2005, hanno 26 case e 204 religiosi, dei quali 105 sono sacerdoti. Tra i personaggi illustri della congregazione, si distinguono i seguenti maestri di teologia spirituale: Ignacio Núñez de Santa María (+1644), Antero Micconi di San Bonaventura (+1686), Prospero Staureghi (+1715), Abramo di Santa Chiara (+1709). In processo di canonizzazione abbiamo tra gli altri, gli scalzi Giovanni Nicolucci di San Guglielmo (+1621), il martire Alipio di San Giuseppe (+1645), Giacinto Sanguineti di S. Maria (+1721), Santo de Santi di S. Domenico (+1728) e Fortunato Calabrese dell’Addolorata (+1786). Juan José Vallejo Penedo, OSA

 

Denominazione Congregazione degli Agostiniani Scalzi del Regno di Napoli
Denominazione comune
Denominazione ufficiale Congregationis eremitarum discalceatorum sancti Patris Augustini regni Neapolitani
Altri nomi
Sigla
Ordine Ordine degli Eremitani di Sant'Agostino
Categoria Congregazione
Circoscrizione di riferimento